Ilva, Vendola respinge ogni illazione. Nessuna pressione su presidente dell’Arpa Puglia per minimizzare i dati sui veleni
“Il direttore Giorgio Assennato, che io ho scelto e riconfermato alla guida dell’Arpa Puglia – ha detto Vendola – potrà raccontare se ha mai subito pressioni o tirate d’orecchio da parte mia. Le mie pressioni sono andate sempre nella direzione di essere inflessibili in termini di ambientalizzazione”. Assennato: "Ora indagatemi"
26 November, 2012
Nichi Vendola, è intervenuto in serata alla trasmissione di Telenorba “il Graffio”, per rendere conto degli avvenimenti negativi che si sono succeduti in giornata, dagli ultimi sviluppi dell’inchiesta Ilva “Ambiente svenduto”, alla chiusura definitiva dello stabilimento (con disattivazione dei 5.000 badge degli operai), alle accuse, infine, mosse allo stesso Presidente, che avrebbe esercitato pressioni in favore dell’Ilva sul Direttore generale dell’Arpa Puglia Giorgio Assennato.
“Intanto vorrei manifestare solidarietà – ha dichiarato Vendola – verso le migliaia di lavoratori che in questo momento vivono sentimenti di paura e di angoscia. Di fronte alla prospettiva di perdere il lavoro noi dobbiamo mobilitare tutte le energie e tutte le forze per essere contemporaneamente vicino per quello che rappresenta per la Puglia e l’Italia, il più grande stabilimento siderurgico d’Europa, cioè un polmone produttivo. Parlare di tumori, poi, in un’area come quella tarantina, provare a sentire il dolore di quartieri come Tamburi e Paolo Sesto, bisogna farlo con la massima determinazione, come abbiamo fatto qui in Puglia. Tra l’altro, in solitudine. Perché il legislatore nazionale, il Governo nazionale non ci ha dato una mano: a volte ha provato a impedire questa azione di risanamento, che comportava obbligare l’azienda a investire in ambientalizzazione degli apparati produttivi.
Riguardo alla reazione improvvisa e violenta dell’Ilva, il Presidente ha poi detto che “la regione Puglia è un autorità con competenze e prerogative specifiche. Appare un po’ curioso che la normativa sui veleni debba essere regolata in chiave regionale. Io ho l’impressione che l’Ilva abbia cercato sempre di sfuggire dal suo giudice naturale: il tavolo che ha per oggetto il ciclo delle bonifiche, il risanamento del mare e del suolo del capoluogo jonico. E’ un tavolo al quale l’Ilva si può presentare in quanto azienda che deve fare la sua parte con proprie risorse economiche. Il giudice chiede che l’Ilva interrompa questa catena di reati. Altro conto è le buone intenzioni che può manifestare ad altri tavoli ma poi l’Ilva deve rispondere al suo giudice naturale. Penso che abbia sempre tentato di sfuggire a questo nodo.
Ora La Regione che farà? Prossimamente, giovedì 29 novembre 2012, alle 15 la regione Puglia sarà a Palazzo Chigi. “Siamo stati convocati dal Presidente Mario Monti, insieme alle parti sociali”.
Riguardo alle presunte minacce o pressioni che il Presidente Nichi Vendola avrebbe prodotto nei confronti del direttore dell’Arpa Puglia, espresse in una telefonata intercettata tra il consulente dell’Ilva Archinà e il segretario provinciale della Cisl di Taranto Daniela Fumarola e riportata nell'ordinanza d'arresto per i vertici dell'azienda dal Gip di Taranto Patrizia Todisco, Vendola ha infine dichiarato: “Il direttore Generale Giorgio Assennato che io ho scelto e riconfermato alla guida dell’Arpa Puglia potrà raccontare se ha mai subito o pressioni o tirate d’orecchio da parte mia. Le mie pressioni sono andate sempre nella direzione di inflessibilità in termini di ambientalizzazione e anche molto cauti per evitare quello che purtroppo vedremo nelle prossime ore.
«ORA INDAGATEMI» - Il direttore dell'Arpa Assennato in conferenza stampa a Bari è stato chiaro: «Non ho mai subito pressioni da politici, neanche tarantini, né dall'Ilva. Quello che leggo sui giornali (ovvero che avrebbe ammorbidito la posizione per ottenere un rinnovo contrattuale all'Arpa, ndr) è un fatto particolare che potrebbe configurarsi come un reato o comunque è un fatto deontologicamente spregevole. Chiederò al procuratore Franco Sebastio di essere indagato o quantomeno di verificare se questo sia o meno un reato». (Leggi l'articolo completo sul Corriere del Mezzogiorno)
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Ascolta l'audio dell'intervista a Nichi Vendola