Ilva. Napolitano ha emanato il decreto legge. Validità di 36 mesi, non 24| il testo del decreto
Il presidente della Repubblica ha emanato il Dl che non riguarda solo l'Ilva ma qualsiasi "azienda che abbia interesse strategico per il Paese". Introdotta la figura del Garante che vigilerà sulla attuazione delle disposizioni del presente decreto. Percepirà un compenso di 200.000 euro l'anno
03 December, 2012
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha emanato il il decreto legge recante "disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale" nel testo trasmesso oggi dalla Presidenza del Consiglio.
Il decreto "salva Ilva" è stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri ed arrivato alla firma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Ma cosa dice il decreto legge in breve?
Il decreto-legge, che entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge, da efficacia all’Autorizzazione Integrata Ambientale (DVA/DEC/2012/0000547) rilasciata con Decreto dal Ministro dell’Ambiente l’ottobre scorso.
L’Ilva di Taranto, dunque, entrerà molto presto "in possesso dei beni (sequestrati dalla magistratura) ed è in ogni caso autorizzata alla prosecuzione dell'attività produttiva nello stabilimento nonché alla conseguente commercializzazione dei prodotti per tutto il periodo di validità dell’autorizzazione integrata ambientale", salvo il riscontro da parte dell’autorità amministrativa competente dell'inosservanza delle prescrizioni impartite nell’Aia. E qui veniamo alla parte che descrive le responabilità e il controllo dell'Ilva.
Riguardo alla gestione alla responsabilità della conduzione degli impianti, il decreto nonostante la sentenza della procura abbia deciso diversamente, la rimette all’ilva, cioè “in capo ai titolari dell’aia”.
La sanzione “amministrativa pecuniaria”, che potrà essere comminata dal Prefetto di Taranto, in caso di inosservanza delle imposizioni decise nell’aia, non potrà superare il 10% del fatturato risultante dall’ultimo bilancio approvato.
E Chi vigilerà sulla attuazione delle disposizioni del presente decreto? Il Garante, “di indiscussa indipendenza competenza ed esperienza”, che percepirà un compenso da “duecentomila euro l’anno per un periodo non superiore a tre anni”. Liquiderà lo Stato, ossia il Cipe (è già stata prevista la copertura finanziaria).
Il Garante, avvalendosi dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), e sentendo le rappresentanze dei lavoratori, potrà acquisire tempestivamente tutte le informazioni e gli atti necessari dall’azienda, dalle amministrazioni e dagli enti interessati. E dovrà segnalare tutte le eventuali criticità al Consiglio dei Ministri proponendo le misure più idonee, compresa l’eventuale adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria.
Sul suo operato e l’ottemperanza delle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale il Ministro dell’ambiente riferirà semestralmente alle Camere
Curiosità. Il presente decreto è stato munito del sigillo dello Stato e sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E se dovesse arrivare la bocciatura da parte della Corte Costituzionale?