All'Ilva il decreto piace. Subito richiesti i beni confiscati alla Procura di Taranto
Dopo la firma del decreto l'Ilva di Taranto rinuncia al dissequestro e contestualmente deposita un'istanza per tornare in possesso di tutti i beni sequestrati il 26 novembre scorso dal gip patrizia Todisco. La procura non ha ancora reso noto se sollevare un’eccezione di incostituzionalità
04 December, 2012
Si estende il “modello Ilva” a tutti i casi di emergenza ecologica e sanitaria per rafforzare le norme e per imporre il risanamento ambientale alle industrie più’ inquinanti. E' questa la ratio del decreto firmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo il Ministro dell'Ambiente Clini.
Nella stesura finale, il testo estende a tutte le imprese di interesse strategico nazionale con piu’ di 200 addetti, gli impegni al disinquinamento compresi il ricorso a sanzioni (fino al 10% del fatturato) e l’adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria in caso di inadempienza, e “rappresenta – osserva il ministro - non solo una risposta responsabile all'emergenza innescata dalla situazione dell’Ilva, ma indica una via replicabile in analoghi casi ove si ravvisino gravi violazioni ambientali e condizioni di pericolo per la salute pubblica”.
“Il decreto ora rafforza il ruolo dell’autorizzazione integrata ambientale e dei piani di risanamento delle grandi industrie, a cominciare dall’acciaieria Ilva di Taranto”.
Nel frattempo i legali dell’Ilva hanno depositato alla Procura di Taranto un'istanza con la quale chiedono l'esecuzione di quanto contenuto nel decreto legge entrato in vigore ieri, consentendo all’azienda di rientrare in possesso degli impianti sequestrati.
L'Ilva ha rinunciato all’istanza di dissequestro del prodotto finito e semi lavorato, istanza che doveva essere discussa dinanzi al tribunale del Riesame il 6 dicembre prossimo. La rinuncia è stata depositata dal'avvocato Egidio Albanese contestualmente al deposito in Procura di una istanza per l’attuazione del decreto legge firmato ieri.
L'udienza del tribunale del Riesame del 6 dicembre sarebbe stata una delle occasioni per la procura per sollevare eventualmente una questione di legittimità costituzionale del decreto legge approvato dal Governo.
I legali dell’Ilva hanno consegnato alla procura una seconda istanza di esecuzione del decreto legge governativo, chiedendo di tornare in possesso anche del prodotto finito e semilavorato sequestrato il 26 novembre scorso dal gip patrizia Todisco. La merce è in giacenza sulle banchine dell’area portuale dell’Ilva.
La procura non ha ancora reso noto se sollevare un’eccezione di incostituzionalità oppure un conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato.