AssoEcoplast, dopo la proroga si guarda al nuovo decreto ministeriale
“Il testo approvato pochi minuti fa dal Senato, che stabilisce l’applicazione delle sanzioni a partire dai 60 giorni successivi all’emanazione del Decreto Ministeriale che valuterà ulteriori caratteristiche tecniche per i sacchi ammessi in commercio, rappresenta una vittoria di AssoEcoPlast”
06 December, 2012
“Il testo approvato pochi minuti fa dal Senato, che stabilisce l’applicazione delle sanzioni a partire dai 60 giorni successivi all’emanazione del Decreto Ministeriale che valuterà ulteriori caratteristiche tecniche per i sacchi ammessi in commercio, rappresenta una vittoria di AssoEcoPlast”, ha dichiarato Claudio Maestrini, presidente di AssoEcoPlast, l’Associazione che riunisce i produttori di sacchi da asporto merci riciclabili e resi biodegradabili mediante additivi verdi. “L’impegno profuso nel dimostrare al Governo e al Parlamento l’importanza di vagliare altre alternative – continua Maestrini - considerate green nel resto del mondo, ha portato a questo nuovo testo oggi approvato dal Senato.
Per quanto riguarda il Decreto Ministeriale, ci auguriamo che questa volta, a differenza di quanto accaduto in passato quando si è trattato di legiferare sui sacchetti, la sua redazione avvenga seguendo criteri di trasparenza e imparzialità. Chiediamo dunque che i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente convochino rapidamente un tavolo a cui possano partecipare non solo i rappresentanti dell’industria della plastica compostabile, ma tutti gli altri soggetti coinvolti”.
Il Presidente dell’associazione ricorda che “AssoEcoPlast ha dimostrato ampiamente di essere un interlocutore autorevole, in grado sia di rappresentare gli interessi di un’intera filiera, sia di sostenere un confronto sul piano scientifico e tecnico al più alto livello. Per questo non è neppure pensabile che venga esclusa dai futuri confronti”. Per quanto riguarda il Ministero dell’Ambiente che, spiega Maestrini “ha sempre dimostrato una caparbia ostinazione nel volere imporre la plastica compostabile a tutti i costi (anche a quello della chiusura delle molte aziende che producono plastica riciclabile e biodegradabile) adesso ci dovrebbe spiegare come mai si preoccupa tanto per le sanzioni che la Comunità Europea vuole imporci per la chiusura dell’Ilva di Taranto, mentre non sembra curarsi di quelle che pendono sul capo dei contribuenti italiani per la messa al bando dei sacchetti in plastica, come scritto dalla Commissione Europea nella sua lettera al Governo del 26 ottobre scorso”.
AssoEcoPlast, infine, ribadisce che i sacchetti riciclabili e biodegradabili non sono inquinanti né nocivi per la salute. Le aziende che li producono, inoltre, non solo hanno un tasso di infortuni sul lavoro praticamente pari a zero, ma soprattutto impiegano circa 5000 lavoratori in tutto il territorio nazionale.