Quattrocento vedovelle con flusso continuo. Si può parlare di spreco?
Si chiamano così, a Milano, le fontanelle di distribuzione dell'acqua. Che sgorga dalla "testa di drago" senza rubinetto. Qualcuno potrebbe pensare a un consumo inutile. Milano Blu dice no: sentiamone le ragioni.
10 December, 2012
In attesa delle promesse Case dell'acqua, per dissetare i milanesi nelle piazze e nei parchi cittadini ci sono da tanti anni ben 400 fontanelle che ininterrottamente distribuiscono l'acqua dell'acquedotto. A Milano si chiamano vedovelle e questo perché il filo d'acqua incessante, secondo la definizione popolare, è paragonato al pianto di una vedova. Sono realizzate in ghisa, di colore verde ramarro e sono state disegnate nel 1931. La prima fontanella fu collocata in piazza della Scala, nel cuore di Milano. Non sono fornite di rubinetto e questo fatto viene associato alla dispersione d'acqua: un controsenso di questi tempi. Ma da Comune, Metropolitana Milanese, società che gestisce il ciclo idrico della città, e dal nuovo sito www.milanoblu.it fanno sapere che non si può parlare di spreco. "Innanzitutto - affermano i gestori del sito - la quantità di acqua erogata dalle fontanelle è irrisoria, se confrontata alla portata d'acqua distribuita dall'acquedotto milanese: a fronte di un flusso totale istantaneo medio, erogato dall'acquedotto, di circa 7.500 litri al secondo, la portata dell'insieme delle fontanelle è pari a circa 10 litri, sempre al secondo". Un altro motivo che propende per il flusso continuo d'acqua è da ricercare nella movimentazione dell'acqua stessa, preservandone la freschezza e la buona qualità in corrispondenza delle tubazioni terminali cieche, le cosiddette "teste morte". Inoltre , l'interruzione del flusso determina stagnazione dell'acqua e contribuisce alla formazione di flora batterica attorno alla "bocca del drago" da cui sgorga l'acqua. "Infine - affermano da Milano Blu - l'acqua che esce non si disperde inutilmente, ma attraverso il sistema fognario raggiunge i depuratori di Milano e viene quindi impiegata dai consorzi agricoli per l'irrigazione dei campi a sud della città".
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