Filtri anti particolato post vendita: la situazione nell’inverno 2012/13
I diesel Euro3 sono al centro della discussione sulle limitazioni del traffico contro lo smog: per i proprietari di questi veicoli l’installazione di un filtro anti particolato potrebbe essere una soluzione valida? Ne parliamo con Adrea Poggio (Fondazione Legambiente)
11 December, 2012
Di filtri anti particolato non si parla più. Eppure, gran parte delle ordinanze che limitano il traffico contro lo smog fanno un’eccezione per i diesel dotati di filtro che li renda omologabili alla categoria superiore (ed esclusa dal divieto, ovviamente). Per esempio, i diesel Euro3 con FAP a Milano possono circolare durante i blocchi emergenziali che scattano dopo i 10 sforamenti consecutivi del Pm10. Non potrebbe essere questa la soluzione? “Attenzione – risponde Andrea Poggio, Presidente della Fondazione Legambiente – le auto Euro3 diesel con FAP sono pochissime. A Milano saranno poche centinaia al massimo, non di più. La decisione di derogarle o meno è dettata più da ragioni politiche e dal criterio di giustizia generale che da reali motivazioni ambientali.
L’amministrazione può scegliere di “premiare” chi ha acquistato un Euro3 pagandolo di più per inquinare meno, e farlo circolare comunque. Ma stiamo parlando di una percentuale di veicoli davvero troppo bassa per essere rilevante dal punto di vista ambientale”. Fino a un paio di anni fa però di filtri si parlava parecchio. Un proprietario di diesel Euro3 non potrebbe prendere in considerazione l’installazione di un filtro post vendita per essere omologato a un Euro4 e circolare liberamente? “Certo. Solo che un filtro realmente efficace non costa meno di 3.000 euro... E allora capite che un privato ci pensa due volte a installare qualcosa che costa quanto la sua auto usata!”
Nessun incentivo? “La verità è che di soldi non ce ne sono più... L’ultima campagna fu quella della Regione Lombardia, che si è chiusa nel 2011, e che fu anche duramente contestata. Si arrivò all’assurdo di camion che potevano circolare mostrando semplicemente di aver fatto richiesta del filtro. In ogni caso sia chiaro che gli incentivi riguardavano esclusivamente i veicoli commerciali e pesanti, non le auto dei privati, e proprio per una ragione di costi. Ci provò anni fa la Provincia di Bolzano, ma non si può dire che sia stato un successo: in quel caso i filtri – destinati alle auto dei privati - costavano molto meno, ma in quanto ad efficacia lasciavano molto a desiderare, e certo non potevano portare un Euro3 alla categoria Euro4, per quanto artificiose possano essere queste scale”.
Al di là del costo l’efficacia dei filtri viene messa in discussione da molti ambientalisti. Contestazioni fondate o pregiudizi? “Il problema è che i filtri agiscono sul particolato ma non sugli Nox, o comunque in maniera molto limitata. E poi dipende dalla tipologia di filtro, chiuso o aperto. Nel primo caso l’abbattimento delle polveri arriva anche oltre l’80%, nel secondo caso si ferma alla metà”. A un proprietario di diesel Euro 3 oggi cosa si potrebbe consigliare? "Di puntare su trasporto pubblico e bicicletta, ma questo lo consiglierei a chiunque. Certo, non è facile dirlo a qualcuno che per raggiungere il posto di lavoro deve farsi sette cavalcavia e una circonvallazione magari... Ma il messaggio generale è questo: chiedersi se l'auto, con quanto costa, sia davvero sempre indispensabile".