Comuni Ricicloni della Campania: trionfa la provincia di Salerno
Legambiente ha consegnato i riconoscimenti dell'edizione 2012 di Comuni Ricicloni della Campania (dati relativi al 2011). Trionfano Salerno e i comuni della provincia, ma la raccolta differenziata aumenta anche nell'avellinese e nel beneventano. Resta da risolvere il problema degli impianti di compostaggio, nettamente insufficienti per le esigenze della regione
13 December, 2012
Molti passi avanti (soprattutto nei piccoli comuni), altrettanti progressi ancora da compiere e il nodo irrisolto degli impianti per il trattamento dell'organico. Questo, in estrema sintesi, il bilancio dell'edizione 2012 di Comuni Ricicloni della Campania, la campagna che premia le amministrazioni più efficienti in tema di raccolta differenziata. Nel 2011, in particolare, sono stati 230 i comuni che hanno superato il 55% di rifiuti raccolti separatamente. «Otto anni fa i comuni virtuosi si contavano sulle dita di una mano mentre adesso 1 milione e mezzo di cittadini campani vivono in città che raggiungono e superano il 55% di raccolta differenziata – ha dichiarato il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, aprendo la cerimonia di premiazione – Certo, preoccupano ancora gli altri 3,5-4 milioni, che comunque non sono fermi all'anno zero per quanto riguarda la gestione dei rifiuti».
Il nodo degli impianti
Il problema principale, secondo l'ambientalista, continua ad essere rappresentato dalla città di Napoli. «Solo quando il capoluogo raggiungerà le percentuali di differenziata previste dalla legge – ha dichiarato – sarà stato fatto il grosso del lavoro». Un obiettivo, sottolinea Buonomo, che richiede in primis l'impegno della Regione, per quanto riguarda le risorse finanziarie ma anche la realizzazione degli impianti di compostaggio. Al momento, infatti, in Campania sono attive solo tre strutture (Teora, Molinara e Salerno), del tutto insufficienti a soddisfare il fabbisogno del territorio, e la maggioranza dei comuni, a cominciare da Napoli, deve inviare altrove la propria frazione organica, con costi che possono raggiungere i 200 euro a tonnellata. Fondamentale, inoltre, puntare alla riduzione a monte dei rifiuti, oltre a investire nell'eduzione dei cittadini, a cominciare dai più giovani.
Salerno trionfa
Comunque positivo, per Legambiente, il bilancio dell'edizione 2012 di Comuni Ricicloni della Campania, che ha visto ancora una volta la città di Salerno, con il suo 68,32% di raccolta differenziata nel 2011, trionfare sia nella categoria dei capoluoghi di provincia che in quella dei comuni con oltre 50.000 abitanti (vedi dossier allegato con tutte le classifiche). Tra i centri più piccoli (meno di 10.000 abitanti) stravincono altri due comuni del salernitano, Atena Lucana e Roccadaspide, premiate a pari merito per il loro 90% di differenziata che è valso loro anche la vittoria assoluta nella classifica generale. Sala Consilina, ancora una volta in provincia di Salerno, ottiene il primo posto nella categoria dei comuni tra 10.000 e 20.00 abitanti, mentre va a Nocera Superiore (Sa), con la differenziata oltre il 65%, la medaglia d'oro tra le città tra 20.000 e 50.000 residenti.
I progressi di Avellino
Si conferma, dunque, l'eccellenza della provincia di Salerno, ma migliora la situazione anche nell'avellinese, come sottolinea l'assessore provinciale all'Ambiente Domenico Gambacorta. «La provincia di Avellino nel suo insieme è ormai stabilmente al di sopra del 50% di raccolta differenziata e 44 comuni su 119 superano il 60%». Cifre importanti, associate anche a una riduzione a monte della produzione dei rifiuti legata anche alla crisi economica. Non mancano, però, altri passi significativi da compiere: «Occorre prima di tutto recuperare la Tarsu evasa – spiega l'assessore – e penalizzare economicamente i comuni ancora in ritardo sulla differenziata, soprattutto quelli piccoli per cui le difficoltà organizzative sono minori».
Il ruolo della Regione
Secondo Gerardo Calabrese, assessore comunale all'Ambiente del Comune di Salerno, occorre anche un impegno maggiore da parte della Regione. «Il Piano regionale rifiuti prevede un obiettivo complessivo del 50% di raccolta differenziata, che mi sembra davvero troppo poco ambizioso – afferma – e anche sul piano della sensibilizzazione occorre uno sforzo in più: delle numerose scolaresche che vengono in visita guidata all'impianto di compostaggio di Salerno, quasi nessuna proviene dalla Campania».
“Campania Sostenibile”
E proprio allo scambio di informazioni e di esperienze punta la nuova iniziativa lanciata dalla sezione regionale di Legambiente, denominata “Campania Sostenibile”. «Il progetto sarà avviato all'inizio del 2013 – spiega Anna Savarese – e prevede la realizzazione di un sito per mettere in rete le esperienze dei comuni virtuosi, grandi e piccoli che siano». L'idea è anche quella di avviare un confronto senza censure sulle difficoltà e sui punti critici che gli amministratori si trovano ad affrontare, per cercare insieme una risposta efficace. «Non si tratta di avviare indagini, ma di condividere strategie e soluzioni – aggiunge l'esponente di Legambiente Campania – Dare vita a una “vetrina ragionata” che metta in rete anche le scuole, le imprese e le università».