Valutazione del sanno sanitario, Peacelink: "Regione Puglia agisca a difesa della legge impugnata di fronte al Tar"
"Eni, Enipower, Cementir, Basell e Versalis, hanno impugnato di fronte al Tar la legge regionale sulla valutazione del danno sanitario. Facciamo appello alla Regione perchè agisca fermamente a difesa di quella legge che fu approvata, lo ricordiamo, per tentare di fare concorrenza alla valutazione di danno sanitario già contenuta nella perizia commissionata dalla Procura di Taranto". Lo afferma, in una nota, Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink
17 December, 2012
"Eni, Enipower, Cementir, Basell e Versalis, hanno impugnato di fronte al Tar la legge regionale sulla valutazione del danno sanitario (leggi qui). Facciamo appello alla Regione perchè agisca fermamente a difesa di quella legge che fu approvata, lo ricordiamo, per tentare di fare concorrenza alla valutazione di danno sanitario già contenuta nella perizia commissionata dalla Procura di Taranto". Lo afferma, in una nota, Alessandro Marescotti, presidente dell'associazione ambientalista PeaceLink di Taranto, dove, precisamente nella zona industriale, operano quelle aziende.
“Ora che deve essere applicata per i fini per cui effettivamente può essere utile, ossia la valutazione dell'impatto sanitario di altre aziende inquinanti - aggiunge - ecco che la Regione non interviene con quella forza che ci saremmo aspettati. Attendiamo pertanto un segnale forte. Attendiamo che siano riviste tutte le autorizzazioni che ampliano la capacità produttiva o di stoccaggio. Attendiamo che venga reso noto il monitoraggio in continuo dell'Eni che è nell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale, ndr) di quell'industria".
"I Composti Organici Volatili - sottolinea Marescotti - dovevano essere controllati con una tecnologia 24 ore su 24. Fu una lunga lotta avviata nel 2009 che tuttavia non sembra giungere a conclusione per responsabilità non solo aziendali ma anche per la poca solerzia della Regione che, il caso fa il paio con il campionamento in continuo dell'Ilva mai decollato, non sembra incalzare con decisione la grande industria. Monitoraggio ambientale e sanitario rimangono questioni cruciali, questioni in primo luogo di volontà politica. Questioni per le quali la magistratura - conclude la nota - è dovuta intervenire in supplenza degli organi politico-amministrativi preposti a tutela dei cittadini”.