Torino, carnet elettronici GTT, la tessera è personale: deterrente per l’acquisto?
Il passaggio dal vecchio carnet da 15 biglietti alla tessera elettronica ha introdotto una novità: il nuovo titolo di viaggio è personale. E cioè, non si può effettuare due passaggi a distanza ravvicinata, obbligando di fatto le famiglie a dotare ogni componente di una tessera. Il risparmio è identico ma la spesa iniziale cresce
31 December, 2012
E’ già polemica sui nuovi carnet elettronici GTT. Nessuno mette in discussione la praticità del nuovo sistema: le tessere magnetiche riuniscono in un unico titolo di viaggio la mazzetta di biglietti – 5 o 15 – che veniva consegnata dai tabaccai in un blister di plastica a prezzo ridotto rispetto ai biglietti venduti singolarmente (17 euro e 50 contro 22,50) ma quello che non tutti i torinesi avevano capito è che la tessera è personale; non si può timbrare il biglietto due volte a distanza ravvicinata.
Una penalizzazione per le famiglie? GTT non raccoglie l’accusa, sul sito le informazioni sono chiare: “I nuovi carnet “elettronici” sono al portatore: possono essere utilizzati da una sola persona alla volta. Se il documento è stato appena validato e si cerca di convalidarlo nuovamente, sul display appare il messaggio “Documento già validato”.
A ben guardare, il problema non riguarda tanto le famiglie residenti, che con ogni probabilità non avanzeranno nessuna corsa delle 15 caricate sulla propria tessera personale, che non ha scadenza. (Il problema è piuttosto per turisti e gruppi di viaggiatori di passaggio). Ma è inevitabile domandarsi se la novità introdotta fosse proprio necessaria, e quali vantaggi apporti al sistema: le famiglie dovranno dotare ciascun componente di una tessera personale, con una spesa iniziale consistente. Il risparmio è identico, ma obiettivamente, il rischio di disincentivare l’acquisto c’è.
Leggi anche: Gtt, proteste per i nuovi biglietti. "Il carnet elettronico è una fregatura" - da La Repubblica.it