Pechino, nuovo allarme smog. Per il governo la colpa è della crescita economica
Valori alle stelle per le polveri sottili a Pechino, con il Pm 2.4 a 993 mcg/m3 e la visibilità ridotta a 100 metri. Mentre la stampa chiede più trasparenza al Governo, le autorità centrali danno la colpa dell'inquinamento all' "ossessione per la crescita economica"
15 January, 2013
Preoccupazione in Cina per l'elevato tasso di inquinamento della capitale, che ha raggiunto livelli record perfino per Pechino. E la preoccupazione è stata accolta e appoggiata anche dagli organi di stampa che hanno chiesto, in diversi articoli ed editoriali, che il governo adotti provvedimenti in tempi rapidi e dia informazioni trasparenti e veritiere sulla qualità dell'aria. Il Quotidiano del Popolo, l'organo ufficiale del partito, punta il dito contro l'ossessione della crescita economica. "Come possiamo uscire da questo assedio soffocante di inquinamento?" è scritto in un editoriale in prima pagina. "Cerchiamo di vedere chiaramente come gestire la situazione dell'inquinamento ambientale, con un senso di urgenza".
Il problema inquinamento si è fatto sentire con forza a Pechino durante lo scorso week end quando lo smog ha reso impossibile in alcune zone la visibilità a 100 metri costringendo la gente a rimanere in casa e determinando anche ritardi e cancellazioni dei voli. Le centraline che registrano la concentrazione di particelle PM 2.5 hanno segnato valori di 993 microgrammi per metro cubo, circa 40 volte di più del limite massimo indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità, 75 volte superiore ai limiti imposti dai rilevatori americani. Le centraline hanno registrato un livello stabile a 700, quando 300 è il limite massimo per dichiarare l'aria pericolosa. L'Oms chiede che il dato resti sotto i 20.
Gli ospedali della capitale hanno visto un picco di casi di malattie respiratorie, soprattutto in bambini e anziani. Le autorità cittadine hanno ordinato a molte fabbriche di ridimensionare le emissioni e alle scuole in diversi distretti e' stato ordinato di cancellare le attività all'aria aperta.