Bellezza come motore del futuro. Legambiente presenta una proposta di legge per il prossimo governo
I 10 articoli proposti da Legambiente mirano a riorganizzare in un sistema unico le diverse leggi sulla qualità del territorio. Per far conoscere ai cittadini la proposta di legge l'associazione fa partire la campagna itinerante "Italia, bellezza, futuro". Tra i primi firmatari Delrio (presidente Anci), Emiliano (sindaco di Bari) e Giusi Nicolini (sindaco di Lampedusa)
15 January, 2013
La bellezza come tema portante di scelte concrete, la qualità come chiave di ogni trasformazione del territorio. E’ questo il filo conduttore del disegno di legge redatto da Legambiente: una proposta per fare della prossima legislatura finalmente un’occasione di cambiamento.
Il testo -già sottoscritto da numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, delle imprese e della scienza- è stato presentato oggi alla stampa e sarà sottoposto ai candidati alle elezioni affinché lo facciano proprio e ai sindaci italiani. Tra questi ultimi hanno già aderito Graziano Delrio (sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci), Michele Emiliano (sindaco di Bari), Giusi Nicolini (sindaco di Lampedusa e Linosa) e Stefano Pisani (sindaco di Pollica).
La bellezza è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia ma anche e soprattutto un fattore decisivo su cui costruire il nostro sviluppo -scrive Legambiente nella premessa al disegno di legge-. Puntare sulla bellezza è un obiettivo imprescindibile e una chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ritrovare le idee e la forza per guardare con ottimismo al futuro.
“Questo paese non produce più nuova bellezza, se non per qualche oggetto isolato. Le periferie, il consumo di suolo, l’abusivismo, l’emarginazione dei giovani, l’individualismo esasperato, i tagli alla cultura e alla scuola sono tutti fenomeni che rubano bellezza al nostro paese. Proprio la bellezza, invece -dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza- può essere la chiave per rivedere politiche che interessano fortemente il territorio e concorrono in maniera rilevante a definirne caratteri e qualità. Nella nostra idea di bellezza l’attività antropica, il ruolo delle comunità e degli individui, è centrale. L’intento della proposta che avanziamo -prosegue Cogliati Dezza- è di innescare nei territori processi di trasformazione che puntino a rendere più belle, moderne e vivibili le città italiane, a migliorare la qualità della convivenza, del benessere individuale e collettivo e a muovere la creatività. La sfida, insomma, è invertire la tendenza, promuovendo un modello di sviluppo alternativo a quello che ha distrutto la bellezza naturale senza produrne di nuova”.
Il disegno di legge è composto da 10 articoli, che riorganizzano in un sistema unico i provvedimenti legislativi inerenti alla qualità del territorio e definiscono chiaramente il percorso da intraprendere per rimettere al centro la bellezza nelle sue tante declinazioni operative. La bellezza patrimonio del Paese; Tutela e riqualificazione del patrimonio paesaggistico italiano; Tutela del suolo e contenimento del consumo; Bellezza delle opere pubbliche e concorsi di progettazione; Rigenerazione urbana; Contributo per la tutela del suolo e la rigenerazione urbana; Repressione dell’abusivismo edilizio e recupero ambientale delle aree; Dibattito pubblico per l’approvazione delle infrastrutture di interesse nazionale; Bando di idee per la bellezza; Bellezza dei gesti e senso civico.
“Con queste proposte -aggiunge il presidente di Legambiente- si cambia strada in modo inequivocabile: concorsi di progettazione, demolizioni degli abusi, stop al consumo di suolo, investimenti in recupero e cultura, valorizzazione della bellezza e del civismo. Ai partiti e ai candidati chiediamo un impegno vero per far entrare questi temi nella campagna elettorale e nei programmi, per poi trasformarli in una legge nella prossima legislatura”.
Per far conoscere ai cittadini la proposta di legge, trovare adesioni e creare mobilitazione, Legambiente organizza una campagna itinerante - Italia, bellezza, futuro - che lega i temi oggetto della legge a situazioni territoriali concrete e simboliche, attraversando fino ad aprile diversi luoghi d’Italia. Un viaggio tra luoghi, storie e persone che stanno costruendo un pezzo di futuro “di bellezza e qualità”, con un investimento su giovani, conoscenza e innovazione e minori disuguaglianze interne.
Si parte il 19 gennaio da Paestum per parlare del progetto di azionariato popolare per riqualificare l'intero perimetro originario della area archeologica e dal San Carlo di Napoli per la prima rappresentazione del Rusalka di Antonin Dvorak. Si continua poi per Agrigento per affrontare il caso di abusivismo dell'abbattimento della scala dei Turchi. Si fa tappa alle Cinque Terre per parlare di tutela paesaggistica dopo l'alluvione, si pedala per Roma per una mobilitazione ulteriore per la pedonalizzazione del Colosseo, ci si ferma a Pollica per la riqualificazione dei borghi storici. All’Auditorium di Renzo Piano all’Aquila si terrà un incontro sulla bellezza della cultura come chiave di rinascita della città, sulle Dolomiti si parlerà della delicatezza del sito patrimonio Unesco, a Torino ci si interrogherà sullo spazio attuale per i giovani e la creatività. Infine appuntamento a Bari con i sindaci che stanno sottoscrivendo il testo proposto da Legambiente.
Hanno firmato ad oggi:
Ottavia Piccolo (attrice), Patrizio Roversi (scrittore e conduttore televisivo), Dario Vergassola (comico), Giovanni Valentini (giornalista), Antonello Caporale (giornalista), Leopoldo Freyrie (presidente Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), Ricky Tognazzi (attore e regista), Don Luigi Ciotti (presidente Libera), Franco Arminio (poeta e scrittore), Monica Amari (docente Università Bicocca), Moni Ovadia (attore e scrittore), Syusy Blady (autrice e conduttrice televisiva), Federico Oliva (presidente INU), Neri Marcorè (attore), Francesca Molteni (amministratore Muse Project Factory), Cetta Petrollo Pagliarani (direttrice biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma), Filippo Solibello (conduttore radiofonico), Maria Pia De Vito (cantante jazz), Ares Tavolazzi (musicista AREA), Erma Castriota (cantante e violinista), Gegè Mangano (Chef), Antonio Infantino (musicista e poeta), Ilaria Patassini, Pilar (cantante), Gianluigi Angelantoni (Angelantoni Industrie), Stefano Arvati (Renovo Spa), Valerio Caramassi (presidente Revet), Piero Cesanelli (direttore artistico Musicultura), Luigi Boitani (zoologo e docente Università La Sapienza), Laura Valente (musicologa), Rosanna Purchia (Sovrintendente del San Carlo di Napoli), Marcello Buiatti (docente Università Firenze), Giulio Conte (biologo, Ambiente Italia), Beppe Gamba (presidente Azzero CO2), Riccardo Dalisi (designer, architetto), Giuseppe Cederna (attore e scrittore), Enrico Alleva (etologo), Gianni Silvestrini (ricercatore, direttore scientifico Kyoto Club), Flavia Zucco (biologa, ricercatrice), Marco Frey (docente Scuola Superiore Sant'Anna Pisa), Boris Zobel (educatore), Massimo Scalia (docente Università La Sapienza), Roberto Gambino (docente Politecnico di Torino), Agnese Nano (attrice), Roberto Saviano (scrittore), Sandro Polci (partner Cresme Consulting), Fabio Renzi (segretario Fondazione Symbola), Franco Iseppi (presidente Touring Club Italiano), Giampiero Sammuri (presidente Federparchi), Oscar Farinetti (Eataly), Roberto Grossi (Federculture).