Ue: bocciatura secca alla gestione dei rifiuti nel Lazio
"Roma peggio di Napoli" - tuonano dal Parlamento Europeo. Una relazione Ue di 17 pagine critica aspramente l'operato del commissario Sottile, la politica delle discriche e il continuo rimpallo di responsabilità tra la Regione e le province
22 January, 2013
Il Parlamento Europeo boccia su tutta la linea la gestione dei rifiuti nel Lazio, centrata quasi esclusivamente sulla ricerca di invasi dove gettare il pattume. Dopo il sopralluogo di ottobre 2012 chiesto con insistenza da comitati e residenti, la commissione presieduta da Erminia Mazzoni e composta da Judith Merkies, Margrete Auken, Roberta Angelilli, Alfredo Antoniozzi, Clemente Mastella, Roberto Gualtieri, Guido Milana, David Sassoli e Niccolò Rinaldi, ha discusso e approvato ieri a Bruxelles il suo report conclusivo, che verrà sottoposto alla votazione finale il 20 febbraio. Il documento, 17 pagine in inglese, pesa come un macigno sulle politiche ambientali del Lazio e pone le premesse per nuove procedure di infrazione. L'unico ad essere salvato è il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, che "non solo è conscio della situazione disastrosa, ma sta facendo il possibile per evitare che Roma diventi la discarica d'Italia". Il suo approccio "merita sostegno dalla Commissione europea".
Per il resto, bocciatura secca per l’operato del commissario straordinario Goffredo Sottile, e soprattutto per la scelta di Monti dell’Ortaccio come sito per ospitare la discarica provvisoria per il post-Malagrotta. La commissione inoltre esprime la sua "profonda disapprovazione per l'incapacità delle autorità regionali e provinciali a lavorare in una maniera più trasparente e coerente con i Comuni per stabilire una strategia efficace sui rifiuti". "I livelli di pubblica consultazione rimangono assolutamente bassi - insiste la relazione - la popolazione locale si sente completamente ignorata dalle autorità pubbliche, che hanno fallito", facendo coincidere la politica sui rifiuti con la "Politica delle discariche".