La Darsena dice addio all'oasi: gli alberi verranno tagliati. E' il cuore della biodiversità, ribatte il Comitato
La decisione di Palazzo Marino dopo un braccio di ferro degli ambientalisti: stanziati 590mila euro. L'incarico è stato già affidato all'Amsa. Gli animali saranno salvati, ma la vegetazione sarà eliminata - E' il cuore della biodiversità, sostiene Darsena Pionera. Sono censite 66 specie di uccelli, traslocare piccoli e uova è impensabile - da La Repubblica del 23.01.2013
23 January, 2013
di Oriana Liso
I diritti degli animali che lì vivono e hanno fatto il nido sarà preservato. Ma la vegetazione spontanea cresciuta nella Darsena, quell’oasi della biodiversità come la definiscono i suoi difensori, verrà tagliata e tutta l’area sarà ripulita per far partire, quando sarà il momento, i lavori per la riqualificazione promessa da Expo. La decisione del Comune, dopo mesi di braccio di ferro con le associazioni ambientaliste, è nero su bianco in una determinazione dirigenziale firmata dalla direzione centrale Mobilità, trasporti e ambiente che fissa in 589mila euro la spesa per l’intervento affidato direttamente ad Amsa e già iniziato pochi giorni fa.
Si spiega, nell’affidamento dell’incarico, che «le operazioni prevederanno la rimozione della vegetazione spontanea cresciuta in luogo, essendo la stessa non compatibile con le esigenze di navigabilità e di funzionalità portuale della Darsena, e non essendo pervenute da parte del settore tecnico Arredo urbano e verde, interpellato a riguardo, limitazioni alle operazioni di taglio». Via, insomma, a tutte le piante spontanee, anche nella parte di Darsena rimessa a posto dopo la chiusura del contenzioso sul megaparcheggio ormai stralciato dai progetti del Comune. Amsa si dovrà occupare, ora, del «taglio, sfalcio e pulizia dell’area» nella prima fase dei lavori, di «caratterizzazione dei rifiuti, movimentazione, trasporto e smaltimento terre, rocce e asfalto giacenti nell’area» nella seconda fase.
I quasi 600mila euro necessari all’operazione — compresi 13mila euro per la sicurezza del cantiere — sono quelli che Palazzo Marino ha dai canoni di concessione lungo il canale, visto che la Darsena rientra nel demanio comunale. Il vero lavoro arriverà in seguito, quando partirà la vera riqualificazione della Darsena e dei navigli compresa nel progetto di Expo: l’obiettivo è quello di farla tornare ad essere porto di Milano, con spazi per il tempo libero, per il commercio, per manifestazioni di vario genere. Ma alcuni comitati di cittadini contestano da tempo che, per realizzare quel progetto, si debba fare piazza pulita dell’oasi spontanea in cui si sono insediati gli esemplari di alcune specie animali.
«Non c’è alcun bisogno di eliminare tutta quella terra, quegli alberi e quei nidi, e farli rimuovere come fossero detriti o rifiuti dall’Amsa sarebbe un atto di forzatura e di intolleranza, anche inutilmente costoso rispetto al modesto intervento di ingegneria naturalistica necessario per trasformare l’oasi», è la posizione degli ambientalisti, che nei giorni scorsi hanno scritto anche al sindaco Pisapia e che, attraverso alcuni simpatizzanti — come il candidato di Sel alle politiche Paolo Oddi — chiedono alle istituzioni di fermarsi e continuare il dialogo, nonostante la partenza dei lavori di Amsa induca a credere che ormai sia impossibile fermarli.