Smog e danno sanitario: il nuovo studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
OMS e UE: “Solo pochi anni fa, in assenza di prove evidenti di queste correlazioni tra smog e salute, furono stabilite soglie limite troppo basse per gli inquinanti atmosferici insufficienti a proteggere la salute umana. Ma ora l’evidenza scientifica dovrà portare a politiche più severe, che siano realmente efficaci per la salute dei cittadini”
01 February, 2013
Pubblicato REVIHAPP, l’ultimo studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dedicato al danno sanitario causato dall’inquinamento dell’aria: oltre l’80% dei cittadini Europei sono esposti a livelli di Pm 2.5 che eccedono i limiti previsti dalle Linee Guida dell’OMS del 2005. Secondo i curatori dello studio, “Review of evidence on health aspects of air pollution”, a questa sovraesposizione sarebbe imputabile un accorciamento della vita media di ogni cittadino di quasi nove mesi. Non solo: i limiti attualmente in vigore sarebbero troppo laschi, tanto da spingere l’OMS a un ripensamento delle soglie di rischio contestualmente alla revisione delle direttive europee sulla Qualità dell’Aria, che dovrebbero essere approvate entro il 2015.
Ma non c’è solo il particolato al banco degli imputati: un giro di vite sarà necessario anche per il biossido d’azoto: l’esposizione all’NO2 è infatti strettamente correlata a ricoveri ospedalieri, patologie respiratorie e mortalità superiore alla norma.
“Le politiche dell’Unione Europea in fatto di qualità dell’aria devono essere basate su evidenze scientifiche aggiornate, tenendo in conto delle scoperte più recenti – ha dichiarato il Commissario Europeo all’Ambiente, Janez Potocnik - Ed è esattamente questa la ragione per cui in prima persona ho richiesto all’OMS di intraprendere questo studio. Le correlazioni stabilite tra lo smog e i danni causati alla salute sono un ulteriore stimolo per migliorare il livello delle nostre direttive. Ne terremo conto durante la revisione”.
“Solo pochi anni fa, in assenza di prove evidenti di queste correlazioni tra smog e salute, furono stabilite soglie limite troppo basse per gli inquinanti atmosferici – ha commentato Zsuzsanna Jakab, direttrice per l’area Europea dell’OMS – insufficienti a proteggere la salute umana. Ma dopo anni di studi e ricerche, l’OMS è ora in grado di fornire dei dati oggettivi sul legame tra il particolato e il danno sanitario. L’evidenza scientifica dovrà portare a politiche più severe, che siano realmente efficaci per la salute dei cittadini”.
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