Smog, ecco le proposte di intervento della Provincia alla Regione Lombardia
La Provincia invita la Regione a legiferare includendo i 69 comuni della fascia A nella più restrittiva zona degli agglomerati urbani - quelli con limitazione ai veicoli Euro0 benzina e Euro0, 1 e 2 diesel. E chiede anche alla Regione di estendere nelle aree critiche il blocco Euro3 diesel, ora applicato solo dai comuni del Protocollo provinciale, dopo il 10° giorno di superamento dei limiti PM10
07 February, 2013
Durante l'ultima Cabina di regia della Provincia di Milano del 5 febbraio sono state illustrate le proposte inviate alla Regione Lombardia per il Piano Regionale degli interventi per la qualità dell’aria (PRIA).
La prima proposta invita la Regione Lombardia a provvedere, attraverso una norma di carattere regionale, ad includere i 69 comuni della Provincia di Milano appartenenti alla seconda fascia (ex Zona A2 della vecchia DGR 5290/2007, ora zona A della nuova DGR 2605/2011), nella cosiddetta low emission zone, quella degli agglomerati urbani con limitazione ai veicoli Euro0 benzina e Euro0, 1 e 2 diesel., al fine di rendere omogenee le classificazioni territoriali e non dovere dipendere nei momenti critici dalle adesioni volontarie dei comuni.
La Provincia inoltre ha chiesto alla Regione Lombardia di provvedere a dotarsi, per le aree critiche, di una normativa regionale di riferimento che preveda, analogamente a quanto stabilito dal Protocollo della Provincia di Milano, il fermo degli Euro3 diesel al superamento del 10° giorno consecutivo della soglia del valore di 50 µg/m3 di PM10. Si stimano in circa 240.000 veicoli nella sola Provincia di Milano e 885.000 veicoli nell’intera Regione Lombardia, i veicoli Euro3 diesel coinvolti. L’inibizione della circolazione di questi veicoli comporterebbe una riduzione delle emissioni per la Provincia di Milano pari al 12% delle emissioni totali.
Infine si chiede alla Regione Lombardia che si attivi affinché tali misure vengano portate alla condivisione dei tavoli interregionali, nell’ambito del Piano Nazionale per la Qualità dell’Aria, in modo che possano diventare omogenee per tutta l’area critica del bacino padano.