Motorini, ridurre i consumi, bilancio non partecipato
07 April, 2004
L’assessore al traffico di Genova Merella racconta ancora, più impressionato che divertito, di quanti centauri hanno sfilato rombando sotto le finestre del suo assessorato al grido di “tutti in sella contro Merella”. Motivo della sonante ( e velenosa) protesta: i primi passi di una limitazione all’invadenza delle moto in centro, tramite regolamentazione della sosta. In particolare ha messo il divieto di sosta nelle vie recentemente pedonalizzate e ripavimentate. Il problema è che i motorinisti a differenza degli automobilisti pensano anche di non inquinare e quasi credono di essere un movimento libertario.. A preoccupare Merella nel suo braccio di ferro con i motorinisti c’è anche la recente uscita dell’assessore romano Di Carlo che ha parlato di possibili corsie riservate per i motorini. Sembra che lo abbia prospettato per diminuire l’incidentalità, ma la preoccupazione è che sia un ulteriore incentivo allo sciame del benzene e del rumore. Il club dei motorinisti genovesi starebbe per brandire l’uscita di Di Carlo per gridare “tutti in sella”..Solo i motorini euro 2 inquinano di meno, e solo gli elettrici non inquinano. Ora il governo sta per rifinanziare gli incentivi all’acquisto di motorini nuovi. Purtroppo però mentre per le auto almeno si esigeva la rottamazione di una vettura vecchia, in questo caso l’incentivo sarebbe solo per l’acquisto puro e semplice. C’è qualcuno disposto a battersi perché in cambio dell’incentivo si pretenda almeno lo scalpo di uno di quei malefici e rumorosi sputatori di benzene, insomma la fuoriuscita di un motorino vecchio? * Scrivo dalla Fortezza da Basso di Firenze, popolata in questo fine settimana dall’ attivismo ecologico (vario:amministrativo, imprenditoriale, alternativo) della convenzione Terra Futura. Regista l’assessore all’ambiente della Regione Toscana, personaggi e interpreti dalla Fiat (sezione metano ed elettrica) a Susan George e Wolfgang Sachs, soggetto principale “la strada della ecoefficienza”. Ma in quello che forse è il più significativo appuntamento scientifico - la presentazione dell’edizione italiana dello State of the World 2004 (Edizioni Ambiente)- torna fresco e smagliante come nuovo il buonsenso radicale dell’ecologia. Il rapporto quest’anno è dedicato ai consumi. E non nel senso di un dibattito tra Confcommercio governo e sindacati su come rilanciarli! Ma : “ è necessario riformulare le priorità collettive in nome del benessere delle persone e non in quello dell’accumulazione di beni: così da motore dell’economia i consumi forse diventeranno uno strumento per migliorare realmente la qualità della vita.” E tanto per andare ancora più chiramente controcorrente l’introduzione italiana di Gianfranco Bologna si intitola : “ridurre il nostro consumo”. Ovviamente non c’è una rivalutazione in chiave ambientalista dell’immiserimento. C’è lo sforzo di distinguere il consumismo da ciò che è necessario al benessere. Bel tema,no? * Due studenti che interpellavano cittadini torinesi sul costruendo contestato parcheggio sotterraneo nella centralissima piazza san Carlo mi hanno raccontato che molta gente rispondeva incerta,ponendo varie domande, ma nessuna di queste verteva sui costi, sull’uso del denaro pubblico. Nel caso specifico può anche darsi che questo derivi dall’alta considerazione che si ha per la piazza (30 miliardi di vecchie lire non sarebbero un motivo per cambiare posizione sulla validità dell’opera) ma ho piuttosto l’impressione che sia sempre così. E cioè che ci si pronunci sulle piccole o grandi opere a seconda dei gusti, o anche di valutazioni ambientali, ma a prescindere da una scala di priorità su come spendere il denaro pubblico. Altro che bilancio partecipato!!!. Partecipiamo al bilancio solo quando ci tagliano l’asilo nido o il tempo pieno o l’autobus sotto casa. Sarebbe meglio prevenire, pronunciarsi sulle priorità di spesa.