La Regione: via libera ai rifiuti dal Sud. La Lega insorge
15 April, 2004
Scontro sulla spazzatura dalla Campania. Picchettaggi agli inceneritori, camion bloccati. An: Carroccio fuori dalla maggioranza Le schermaglie sono finite, sui rifiuti campani la Casa delle libertà è alla prova di forza. Da una parte il Carroccio, che prosegue con il picchettaggio degli inceneritori di Trezzo sull’Adda e Dalmine, meta finale dell’immondizia campana. Dall’altra, il resto del centrodestra. La svolta nei rapporti è contenuta in una gelida nota della presidenza regionale: «La Lega può smentire i propri ministri o i propri consiglieri regionali negli unici luoghi istituzionali deputati, per esempio ritirando la fiducia al governo o la propria delegazione dalla Giunta». Come dire: se va bene, è così. Altrimenti, potete accomodarvi fuori. La stessa nota spiega che indietro non si torna: «L’operazione di smaltimento - si legge - non si è mai interrotta e prosegue secondo l’ordinanza del Presidente del Consiglio». Un ordinanza per la «solidarietà interregionale» sostenuta dalla Lega in Consiglio dei Ministri e poi anche in consiglio regionale. Sul secondo giorno di crisi, il sole sorge con i fazzoletti verdi fissi a presidiare i due termovalorizzatori. Dietro le spalle gli impianti, davanti i bilici stracolmi di immondizia: «Da qui, non passano». Con gli striscioni che individuano nel presidente origini meridionali («Formigoni terùn»). A margine, a sorvegliare discretamente la scena, i carabinieri. Dal Pirellone, il capogruppo del Carroccio Davide Boni ribadisce: «I rappresentanti della Lega, in attesa di chiarimenti da parte della presidenza, si sono autosospesi dai lavori del consiglio e delle commissioni». E gli assessori? L’unica dichiarazione è di Massimo Zanello (Industria): «Non mi sembra il caso di accogliere rifiuti da altre parti d’Italia». La giornata avanza, i toni si accendono. Il coordinatore di An Massimo Corsaro non esita a definire il Carroccio «già fuori della maggioranza: prendo atto che la Lega, senza Bossi, è in fase di rottamazione». Censure all’atteggiamento leghista arrivano anche dagli assessori Bernardo (Fi) e Scotti (Udc). Nell’escalation, entra a piedi uniti il vicepresidente del senato Roberto Calderoli (Lega). Parla a nuora perché suocera intenda, e si congratula con il governatore veneto Galan: «Quando un presidente ha gli attributi, ha anche il coraggio di dire no ai solleciti del Governo». Le opposizioni vanno a nozze. Per Marco Cipriano (Ds) «di fronte a un problema semplice la maggioranza è andata in fumo». Gianni Confalonieri e Ezio Locatelli (Prc) parlano della «solita demagogia padana preelettorale», mentre Carlo Monguzzi (Verdi) ritiene che Formigoni stia «agendo bene, ma deve essere più trasparente e avere il coraggio di mettere nell\'angolo la Lega». Fuor dal palazzo, il presidente Legambiente Andrea Poggio: «Dove era la Lega quando si costruiva l’inceneritore di Dalmine? Mentre noi protestavamo, loro si battevano a favore». Marco Cremonesi