«Il parcheggio sotterraneo si farà»
Il Comune: nel 2006 piazza San Carlo sarà risistemata
16 April, 2004
«Gli ambientalisti temono che entro il 2006 non riusciremo a finire i lavori per il parcheggio sotterraneo di piazza San Carlo? Anche se non lo ritengo un timore fondato faremo comunque in modo di sistemare la piazza indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori sotto terra. Ma non possiamo pensare di rimandare un’opera come questa a dopo il 2006, sarebbe come dire che non la facciamo più». Il sindaco Chiamparino, attraverso questa breve dichiarazione, anticipa in qualche modo il finale sulla querelle di piazza San Carlo che ieri si è arricchito di un nuovo colpo di scena da parte degli ambientalisti. Convocati dal presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, i rappresentanti di ben 2450 firmatari della petizione popolare contro gli scavi del salotto cittadino, hanno spiegato che cosa intendono chiedere alla Sala Rossa per mezzo della loro delibera: «Noi siamo contrari al progetto - ha spiegato Eva Biginelli di Legambiente Ecopolis - e questo si sa. Ma per il momento ci accontentiamo di chiedere all’assemblea di sospendere i lavori e rimandarli al “dopo-2006” con la seguente motivazione: sono troppi gli elementi che ci portano a ritenere che per le Olimpiadi i lavori non saranno conclusi. E che figura faremmo a quel punto?». Mentre il presidente Marino coglieva l’occasione per rilanciare il dibattito sulle grandi opere «nell’ambito del Consiglio comunale» anticipando che già lunedì prossimo quella delibera sarebbe stata messa agli atti, gli altri rappresentanti dell’iniziativa popolare, da Maria Teresa Roli di Italia Nostra a Emilio Soave di Pro Natura, si scagliavano contro un «progetto-scempio che non ha ancora neppure ottenuto l’okay della Soprintendenza e neanche quello sull’impatto ambientale». Addebiti subito respinti dall’assessore Sestero, che ha dichiarato: «Abbiamo ottenuto tutti i permessi del caso e i lavori potranno partire al più tardi all’inizio di giugno». Intanto però, qualche perplessità ha suscitato la prima opera collegata al cantiere, vale a dire, il famoso mini-tunnel calpestabile dai pedoni che racchiude i sottoservizi e incornicia il lato verso la collina dei portici. Alcuni commercianti lamentano di essere stati «ghettizzati dietro una catena», altri si industriano allestendoci sopra il dehors. E il progetto, fra polemiche e auspici, va avanti.