Terrorismo, l’Atm perde 5 milioni di euro
21 April, 2004
Il presidente Soresina: meno passeggeri per timore di attentati. De Corato: se continua così l’azienda sarà in difficoltà La paura degli attentati si è fatta sentire. Anche nei conti dell’Atm, che nel primo trimestre del 2004 hanno fatto registrare una perdita di introiti di oltre 5 milioni e 500 mila euro. Meno passeggeri hanno utilizzato in questi ultimi mesi i mezzi pubblici, in particolare la metropolitana, provocando di conseguenza un calo nei biglietti timbrati e, in sintesi, negli incassi. L’ammissione è scritta nero su bianco nelle ultime pagine della relazione firmata dal presidente dell’azienda, Bruno Soresina, che accompagna il bilancio consuntivo del 2003, pronto da discutere durante l’assemblea di sabato prossimo. Parlando delle prospettive, infatti, il presidente Soresina ammette che «sulla base dei risultati finora conseguiti e dei programmi di intervento predisposti, appare assai difficile poter effettuare una proiezione dei risultati conseguiti nell’esercizio 2003 anche per il 2004, poiché molte sono le incertezze che gravano su tale anno». Le incertezze cui allude Soresina non derivano soltanto dalla riapertura della vertenza sul rinnovo del contratto nazionale: «Ma anche dal clima generale del Paese in ordine alle minacce terroristiche che hanno generato insicurezza nell’uso di sistemi di trasporto di massa, con conseguente perdita di introiti per Atm di oltre 5.500.000 euro nel primo trimestre». Secondo il vicesindaco Riccardo De Corato «era immaginabile questo risultato perché gli allarmi attentati portano la gente ad usare meno i mezzi pubblici, ma non bisogna drammatizzare». È chiaro, aggiunge il vicesindaco «che se questo trend dovesse proseguire anche per il bilancio 2004, dovremmo pensare dal punto di vista economico e finanziario a come far fronte alle difficoltà dell’Atm». In effetti, all’indomani degli attentati oltre alla psicosi che si era ingenerata soprattutto nella popolazione, c’erano stati gli effetti dell’ammissione rimbalzata dal Sismi nel novembre scorso che aveva inserito la metropolitana milanese fra gli obiettivi sensibili. Ma prefetto e questore avevano rassicurato la cittadinanza garantendo che non esistevano «segnalazioni specifiche» su Milano. Il resto della relazione parla comunque di un 2003 positivo, che si è chiuso con un utile netto di due milioni e 345.000 euro (-720.000 rispetto al 2002). E contrariamente a quanto avvenuto in passato, l’amministrazione comunale ha deciso, considerate le difficoltà del proprio bilancio, di non lasciare questi introiti alla società dei trasporti, girandoli invece alle proprie casse. Per quanto riguarda il calo di introiti del 2003, la relazione di Soresina chiarisce che l’azienda ha scontato anzitutto le «eccezionali temperature del periodo estivo che sono risultate fonte diretta di diminuzione dei passeggeri in particolare sulle linee metropolitane per circa il 3 per cento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente». Altro fattore che ha reso difficile il lavoro dell\'azienda è stata «la lunga e turbolenta vicenda sindacale legata al rinnovo del contratto, sfociata in scioperi effettuati tra l’altro non sempre nel rispetto delle leggi»: oltre ai biglietti non venduti, infatti, vanno considerati quelli che l’azienda ha deciso di rimborsare ai propri clienti che non avevano potuto utilizzare gli abbonamenti nei giorni di black out dei mezzi. Elisabetta Soglio