L´Atm diventa più povera
Il calo dei passeggeri del metro causato dall´allarme terrorismo
21 April, 2004
LE CIFRE Nei primi tre mesi del 2004 persi oltre cinque milioni di euro. Hanno pesato anche gli scioperi dei tranvieri Il Comune per la prima volta decide di tenersi interamente l´attivo di bilancio RODOLFO SALA Bilancio magro per l´Atm, che chiude i conti del 2003 con un consistente calo degli utili: nell´anno precedente l´attivo era di oltre tre milioni di euro, che scendono adesso a due milioni e 300mila. Ma c´è un´altra novità, annunciata dal vice sindaco Riccardo De Corato e, si presume, sgradita ai vertici dell´azienda di Foro Buonaparte: l´utile stavolta non resterà nelle casse dell´Atm, ma «verrà introitato dal Comune, che ne deciderà la destinazione». Insomma, l´azionista è con l´acqua alla gola, non sa più dove andare a prendere i soldi necessari per mandare avanti l´azienda Milano (anche perché quelli promessi dal governo continuano a non arrivare) e pensa di tirare il fiato attingendo dal forziere della società dei trasporti. L´unica in Italia, nonostante la modesta performance del 2003, a non presentare i conti in rosso. E le prospettive per il 2004 non sono certo rosee: per la riapertura della vertenza per il contratto scaduto il 31 dicembre scorso e soprattutto, avvertono da Foro Buonaparte, «per il clima generale del Paese in ordine alle minacce terroristiche, che hanno generato insicurezza nell´uso dei mezzi di trasporto». C´è già un´avvisaglia: nei primi tre mesi di quest´anno il calo dei passeggeri ha fatto perdere all´Atm oltre 5 milioni e mezzo di euro. I dati del consuntivo sono stati approvati dal consiglio di amministrazione nella seduta del 25 marzo, ma devono ancora passare al vaglio dell´assemblea dei soci, convocata per l´inizio della prossima settimana. Secondo gli amministratori c´è innanzitutto da considerare il venire meno di alcuni introiti straordinari ricevuti nel 2002: 19 milioni di euro fra rimborsi e contributi dallo Stato. Fra gli altri fattori che hanno influito in modo negativo sui conti del 2003, ci sono la lunga vertenza Atm (meno passeggeri, meno ricavi; senza contare i rimborsi scuciti per il mancato utilizzo degli abbonamenti nei giorni di sciopero), e anche l´afa eccezionale dell´estate scorsa (utenti del metrò calati del 3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2002). Da considerare anche i notevoli investimenti avviati nel 2003, per una spesa di 126 milioni di euro, di cui il 60 per cento finanziato da risorse della società (nel 2002 erano ammontavano a 71 milioni, di cui solo il 32 per cento autofinanziato). Tra le spese, anche l´ampliamento della rete dei servizi di trasporto: metrotranvie e prolungamento della Mm3 fino a piazzale Maciachini. Aumentano inoltre i debiti con le banche, si prevedono maggiori costi per l´organizzazione e riflessi negativi sulla gestione causati dalle gare che affideranno all´esterno servizi ora gestiti dall´Atm.