Il presidente Atm: \"Ma la crisi economica pesa di più\"
Soresina: dopo la strage di Madrid i passeggeri calati del 20 per cento
22 April, 2004
La psicosi è salita soprattutto nei giorni di Pasqua. La data dell´11 aprile era stata molto enfatizzata dai media I mancati incassi dipendono anche dal fatto che aumenta la percentuale di chi non paga il biglietto CATERINA PASOLINI Il terrorismo manda in crisi l´Atm? «C´è stato un calo dei passeggeri dopo l´attentato di Madrid e nel periodo di Pasqua, ma la situazione è più complessa, non è il terrorismo la causa primaria dei mancati guadagni. Si potrebbe dire che la crisi economica pesa sui conti più degli attentati» dice Bruno Soresina, presidente dell´Azienda trasporti milanese. Quanti milioni di euro sono stati persi nel 2004? «Sono 4 milioni al 31 marzo». Meno introiti nei primi tre mesi perché? «Perché è aumentata la gente che prima comprava il biglietto ordinario e ora per risparmiare è passata all´abbonamento. E poi è aumentato l´abusivismo, di un paio di punti. Fino ad ora era sul sette, otto per cento». Aumentano gli abusivi, perché? «Molti non comprano il biglietto perché c´è crisi economica, c´è la recessione. Il numero complessivo degli abusivi poi è aumentato, anche perché nel periodo degli scioperi sui mezzi pubblici i movimenti dei consumatori in segno di protesta hanno invitato i viaggiatori a non pagare il biglietto». Sicuro che nei conti non c´entri la paura del terrorismo? «C´è chi non ha pagato il biglietto o non ha usato il metro per paura, perché in qualche modo aveva la percezione, la sensazione sbagliata, di non essere protetto». Quanti non hanno usato i mezzi per nel timore di attentati? «Nella settimana successiva alla strage di Madrid c´è stato un calo nel numero dei viaggiatori forte, come anche l´11 settembre del 2002 e 2003, anniversario degli attacchi alle Torri Gemelle. Sul dieci, venti per cento». Venti per cento di viaggiatori in meno? «Sì, il problema è che i passeggeri decidono di non prendere il metro anche quando in realtà potrebbero viaggiare con più tranquillità. L´esempio classico è stato l´11 aprile, Pasqua». Pasqua col metro deserto? «In quei giorni sui giornali, in tivù e anche in Internet, si è parlato in continuazione della data simbolica, a un mese da Madrid, a sei mesi dal secondo anniversario delle Torri, delle tre M, Manhattan, Madrid e Milano. Moltiplicando la paura, i timori senza che ci fossero minacce reali». Effetto megafono... «Il risultato è stato che a Pasqua il 25 per cento dei viaggiatori che normalmente usano il metro lo ha evitato, eppure era uno di quei giorni in cui c´erano controlli a tappeto. Uno di quei giorni in cui un terrorista eviterebbe di fare un attentato, anche perché non potrebbe sfruttare l´effetto sorpresa». Sui mezzi si viaggia sicuri? «La certezza matematica e totale della sicurezza non potrà darla mai nessuno in alcun Paese, ma qui facciamo molto in collaborazione con le forze dell´ordine». Quanto spendete per la sicurezza all´anno? «Dai cinque ai dieci milioni di euro. Soldi investiti per tutta la sicurezza, non solo di quella legata a possibili atti terroristici». E per prevenire gli attentati che fate? «Lavoriamo in collaborazione con polizia e carabinieri, i nostri dipendenti fanno corsi professionali, investiamo in misure tecnologiche sofisticate». Sicurezza per ogni evenienza? «Si lavora per una sicurezza complessiva di chi viaggia, legata alla qualità del servizio, all´innovazione dei mezzi, per esempio stiamo comprando convogli completamente ignifughi, e ogni anno facciamo due esercitazioni per l´evacuazione delle stazioni». Bilancio positivo nel 2003, ma sembra che il Comune si tenga l´attivo di oltre due milioni di euro... «Il Comune è padrone, lo ha fatto negli ultimi tre anni. Comunque l´attivo sarebbe ancora più alto e il 2003 sarebbe l´anno migliore nella storia dell´Atm, se si calcolassero i soldi spesi per comprare 200 nuovi bus. Investimenti decisi per migliorare il servizio, e la qualità dell´aria di Milano». Qual è allora l´obiettivo dell´Atm? «Non è il guadagno. Il vero obiettivo di un´azienda pubblica di trasporti non è l´utile, ma il far viaggiare in tranquillità e sicurezza il numero maggiore di gente possibile».