Gas serra, rifiuti, spreco dell' acqua L' Ocse boccia l' Italia in ambiente
Parigi, la riunione dei trenta paesi più industrializzati sulle emergenze ambientali Le emissioni inquinanti sono aumentate del 7,2% rispetto al 1990
26 April, 2004
DAL NOSTRO INVIATO ANTONIO CIANCIULLO PARIGI - Semaforo rosso per la crescita incontrollata dei gas serra che minacciano la stabilità del clima, per l' aggressione agli habitat che cancella decine di specie viventi al giorno, per l' uso compulsivo e crescente delle risorse idriche. Semaforo giallo per l' inquinamento urbano, che ha dimostrato di saper guarire le vecchie ferite da anidride solforosa ma è rimasto vittima della nuova, insidiosa generazione di veleni, e per fiumi e laghi, che sono stati ripuliti dall' inquinamento organico per rimanere vittime dei pesticidi e dell' eutrofizzazione. Semaforo verde, infine, per le aree protette, cresciute in ambito Ocse fino a raggiungere il 14,6 per cento del territorio. è il ritratto dei trenta paesi industrializzati in occasione del check-up aperto ieri a Parigi dai ministri dell' Ambiente, per fare il punto sui primi tre anni del piano d' azione sulla salvaguardia ambientale lanciato nel 2000. Non è un ritratto rasserenante perché il sistema industriale fatica a scrollarsi di dosso il legame tra crescita della produzione e crescita della pressione ambientale, che ha ormai raggiunto il livello di allarme rosso. Si dovrebbe - e si potrebbe, come dimostrano centinaia di esempi virtuosi - produrre di più usando di meno, ma occorre investire e rischiare, cioè fare impresa tecnologicamente d' avanguardia. E sono in pochi ad accettare questa scommessa sul futuro. Anche perché la cornice degli incentivi economici pubblici continua a premiare i grandi inquinatori e a scoraggiare chi apre la nuova frontiera ecologica. Pur riconoscendo ai paesi membri «molti progressi in diversi settori», per l' Ocse le politiche in vigore non bastano per proteggere la biodiversità o per reagire ai cambiamenti climatici con efficacia. «L' Italia ha semaforo rosso per i rifiuti, un problema che non possiamo continuare ad accantonare», ha commentato il ministro dell' Ambiente italiano, Altero Matteoli. «Abbiamo luce gialla sull' energia perché, anche se il ritardo sulle rinnovabili è grave, è ormai pronto il decreto che permetterà a università, ospedali, grandi centri commerciali di avere l' energia fatta in casa: sono le centrali fai-da-te che, con la microgenerazione, produrranno in maniera pulita 12 mila megawatt entro il 2008 e ci faranno risparmiare dagli 8 ai 14 milioni di tonnellate di anidride carbonica l' anno. E infine c' è semaforo verde per il rapporto con il mondo industriale, che sta manifestando una disponibilità molto interessante». Sulle tabelle Ocse, però, l' Italia non appare in posizione brillante: metà dei mammiferi è minacciata (peggio di noi stanno solo Ungheria e Lussemburgo); il prelievo di acqua si avvicina pericolosamente al 40 per cento del totale disponibile (che è considerato la soglia di rischio) perché siamo al quinto posto nella lista degli spreconi con oltre mille metri cubi pro capite l' anno; l' efficienza energetica è in flessione; le emissioni di gas serra sono aumentate del 7,2 per cento rispetto al 1990 mentre dovrebbero diminuire del 6,5 per cento; la produzione di rifiuti è più che raddoppiata in vent' anni.