I Paesi dell'Ocse non raggiungeranno gli obiettivi prefissati per il 2010
"A meno di non adottare politiche più incisive e ambiziose". Questa la conclusione dei ministri all'ambiente dei Paesi Ocse (riuniti a Parigi il 21aprile)
27 April, 2004
I paesi dell'Ocse non realizzeranno gli obiettivi ambientali fissati per il 2010, a meno che i politici non adotteranno una politica più forte. Tale è la conclusione principale dei ministri per l'ambiente dei paesi dell'Ocse, riunitisi il 20 e 21 aprile per fare la valutazione dei progressi nell'esecuzione della strategia dell'ambiente dell'Ocse, tre anni dopo la relativa approvazione dai loro governi. È urgente agire per ridurre le emissioni di gas per scopo della serra, affrontare le conseguenze del cambiamento climatico, limitare l'impoverimento della biodiversità e sostenere lo sviluppo economico senza portare gravi danni all'ambiente. I ministri e gli attori interessati sono convinti della necessità di definire degli obiettivi ambientali stabili in un prospetto di lunga durata, al fine di fissare una struttura di azione prevedibile su una scala nazionale ed internazionale. In questo contesto, le politiche possibili ed integrate possono essere elaborate usando una panoplia degli strumenti economici, finanziari e legali. L'eliminazione progressiva delle sovvenzioni pregiudizievoli all'ambiente costituirà una priorità e richiederà una stretta collaborazione fra i ministri per l'ambiente ed altri ministri. Sette membri dei paesi non dell'Ocse hanno preso parte al dialogo, ed i rappresentanti di industria, dei sindacati e di organizzazioni di difesa dell'ambiente sono stati invitati a partecipare ad un'iniziativa senza precedente dell'Ocse che punta ad associare un pubblico più ampio al dibattito sull'ambiente. I ministri hanno sottolineato l'esigenza per i paesi dell'Ocse ad aprirsi con i non membri dell’Ocse per raccogliere le sfide ambientali. La Cina ha richiesto che l'Ocse intraprenda un esame delle relative prestazioni ambientali dal 2005. I ministri hanno approvato quattro strumenti d'applicazione immediata, adottando una dichiarazione in cui invitano l'Ocse a continuare il suo lavoro sulle politiche per lo sviluppo durevole, e ratificanti le raccomandazioni del Consiglio dell'Ocse progettato per sostenere lo sviluppo e l'aggiornamento delle politiche ambientali riguardo a: l'uso degli strumenti economici che facilitino la conservazione e lo sfruttamento durevole del biodiversità; flussi della materia ed il rendimento delle risorse; e la valutazione e la risoluzione per una politica e un ambiente integrati di trasporto. Per quanto riguarda il futuro, i ministri hanno incaricato l'Ocse della misura dei costi incorsi - per esempio per salute, l'economia e l'ambiente - se non si riesce a raccogliere le sfide ambientali, ad analizzare gli effetti delle politiche ambientali su competitività ed a studiare i motivi che possono spiegare il successo o il guasto delle associazioni per lo sviluppo. I ministri per l'ambiente inoltre hanno chiesto all'Ocse di continuare a pubblicare i relativi prospetti per l'ambiente. Inoltre hanno espresso il desiderio incontrare i colleghi delle finanze e dello sviluppo nel quadro dell'Ocse. I ministri hanno deciso di riunirsi nuovamente di qui al 2008 per continuare la valutazione della loro esecuzione della strategia dell'ambiente.