Intervento di Vittorio Brancati sindaco di Gorizia - convegno Venezia 26/3/04
03 May, 2004
L’amministrazione comunale di Gorizia ha aderito formalmente al percorso di Agenda 21 locale all’inizio del 2002; con una deliberazione del consiglio comunale che ha visto il voto pressoché unanime di tutte le forze politiche presenti, convinte della necessità di dotarsi di strumenti locali concreti per la promozione e, soprattutto, l’attuazione dei principi di sostenibilità. Dopo una lunga ma necessaria fase di studio e di approfondimento sui temi da affrontare e sui soggetti da coinvolgere, dopo avere cercato di mutuare da esperienze avanzate di Agenda 21 indicazioni utili per iniziare il percorso con il piede giusto, finalmente nella seconda metà del 2003 abbiamo dato l’avvio alla costituzione dei forum, costituendo innanzi tutto un gruppo di lavoro misto composto da figure interne ed esterne all’amministrazione coordinato dal vice sindaco: si sono individuate 4 macroaree di approfondimento sulle quali concentrare e articolare il lavoro dei forum e più precisamente una sulla mobilità sostenibile (è quella partita prima delle altre per la quasi concomitante elaborazione del Piano Urbano del Traffico), una sulle emergenze ambientali (sulla quale si sono già sperimentate dinamiche partecipative su singole tematiche come ad esempio quella relativa all’inquinamento elettromagnetico), una sullo sviluppo urbanistico ed economico della città (anche in questo caso, sebbene in forma “embrionale”, sono già state gettate le fondamenta per un ulteriore approfondimento ed ampliamento dei contenuti attraverso la redazione di una bozza di piano strategico per lo sviluppo della città fino al 2010) e delle problematiche socio assistenziali, (anche in questo ultimo caso il comune ha già da tempo – unica realtà in regione – costituito i tavoli di zona e predisposto delle linee di indirizzo per la redazione dei piani di zona previsti dalla L. 328/2000 sui quali gli stessi tavoli si stanno confrontando da molti mesi). Contestualmente è stata effettuata un’accurata mappatura degli stakeholders presenti sul territorio comunale arrivando a censire circa 320 soggetti che sono già stati coinvolti direttamente nei forum. Come si vede quindi una prima, per quanto sommaria e non ancora “multilaterale”, articolazione dei problemi che possono essere ricondotti alla sostenibilità – ambientale e sociale - è già stata effettuata nell’attuazione di politiche settoriali da parte dell’amministrazione comunale: ora quello che noi auspichiamo possa avvenire con i forum di agenda 21 è di ricondurre tutte le iniziative e le azioni esistenti all’interno di un contesto comune nel quale aprire il confronto con gli stakeholders sulle scelte o sugli indirizzi espressi e soprattutto mettere in discussione, in maniera laica e costruttiva, il futuro del nostro territorio, utilizzando quanto già elaborato come utile e importante contributo per l’inizio del dibattito e del confronto con l’intera società cittadina. Ma forse quello che maggiormente caratterizza la nostra esperienza che, per certi versi può sembrare del tutto simile alle vostre (ad esempio nel reclamare con forza l’assegnazione dei fondi del bando ministeriale del novembre 2002 di cui si sono perse le tracce in una trama degna di un romanzo kafkiano), è la sua dimensione transfronatliera. In particolare proprio sulle macroaree prima indicate stiamo già lavorando con entusiasmo con i colleghi del Comune di Nova Gorica che, nella redazione del suo periodico documento sullo stato dell’ambiente (obbligatorio per la legislazione della repubblica di Slovenia!), deve effettuare delle campagne di informazione e di “partecipazione” con la popolazione: come potete facilmente intuire, da un punto di vista metodologico, questo si sposa perfettamente con il processo di Agenda 21 locale previsto dal nostro comune sulle emergenze ambientali, che conoscono le loro situazioni più critiche proprio nella dimensione transfrontaliera con molteplici occasioni di “confronto” quotidiane: inquinamento del torrente Corno, emissioni della fonderia Livarna di Salcano, creazione di un sistema integrato di depurazione delle acque e dello smaltimento dei rifiuti etc..... Oggi stiamo lavorando affinché gli amici sloveni facciano decollare in tempi brevi un loro forum di agenda 21 che però non diventi un semplice “forum parallelo”, ma parte integrante del nostro e viceversa: vorremo cioè cerare un primo esempio di forum transfrontaliero in cui temi e problemi - come quelli ambientali – che intrinsecamente non conoscono confini amministrativi o politici, possano venire affrontati in maniera sistematica, attraverso un confronto comune l’elaborazione di proposte e progetti che possono e devono costituire l’ossatura del nostro “comune” Piano di Azione Locale. L’opportunità che abbiamo dinanzi è molto importante oltre che per i risvolti politici evidenti anche per la possibilità di dare risposte pratiche e concrete alla risoluzione di problemi contingenti che non potranno verosimilmente essere affrontati prima della ricomposizioni delle attuali difformità legislative in un unico “corpus giuridico” (cosa che avverrà non prima di 3-4 anni). Da parte dell’amministrazione vi è la ferma convinzione che con questo percorso si possa contribuire a ricomporre l’evidente frattura che si è creata negli ultimi anni fra cittadino e istituzioni, a causa della progressiva marginalizzazione di strutture e organismi di rappresentanza che oggi, per vari motivi riescono sempre meno a cogliere e interpretare in chiave di azione politica le istanze della società e delle comunità locali: riteniamo pertanto che per instaurare una nuova epoca di democrazia attiva, responsabile e, soprattutto, partecipate sia necessario costituire un processo di “coinvolgimento dal basso” proprio attraverso lo strumento del forum. In tutto questo emerge comunque la necessità di creare e consolidare, analogamente a quanto avviene per gli ecosistemi, delle reti non solo relazionali fra enti locali ma anche capaci di promuovere, come i progetti che verranno illustrati nella giornata odierna dimostrano, iniziative concrete efficaci e riproducibili su larga scala: dobbiamo per far sì che il concetto di sostenibilità diventi non solo appannaggio di pochi ma conosca una sua ampia diffusione a tutti i livelli dell’agire politico e sociale, nella convinzione che, ancora una volta, i cambiamenti epocali che dobbiamo avere il coraggio e la forza di attuare, potranno avere successo soltanto se partiranno dal basso. E, concludendo, ritengo che a questa nuova, entusiasmante, ulteriore sfida gli enti locali non potranno proprio sottrarsi.