Dentro ai Villaggi Olimpici : sono costruiti all'insegna della bio architettura ?
L'architetto progettista Giorgio Rosenthal spiega le caratteristiche dell'ambizioso progetto
11 May, 2004
Sostenibilità, risparmio energetico e utilizzo di materiali ecocompatibili sono nelle promesse del progetto del villaggi olimpici che stanno sorgendo a Torino e provincia. Il progetto prevede quattro palazzine destinate a residenza universitaria e tre edifici ad un piano per servizi di supporto alla residenza e per le «attività di supporto alle persone e alle imprese». Sostenibilità: “Tutti i progetti - spiega Giorgio Rosenthal uno degli architetti, insieme a Benedetto Camerana, che ha studiato e disegnato le palazzine – sono stati realizzati secondo un unico principio, vale a dire il rispetto dell’ambiente. Per quanto concerne la sostenibilità è stata fatta una valutazione ambientale strategica puntando soprattutto sulla possibilità di riconvertire gli edifici una volta conclusa la manifestazione”. Ecco allora che all’interno degli edifici ci sarà posto per una sala internet, una palestra, un ristorante e due locali commerciali oltre ad un parcheggio di oltre seimila metri quadrati. Risparmio energetico: Il Villaggio degli Atleti, uno dei tre lotti dell'intero progetto, studiato per garantire benessere e comfort agli utenti dell'insediamento, sfruttando i principi della bioclimatica. "L'area sarà dotata di teleriscaldamento, integrato col riscaldamento solare termico. Vi è poi un sistema di percolazione e canalizzazione delle acque piovane con l'immagazzinamento in bacini di raccolta interrati, per l'irrigazione dei giardini, di percorsi pedonali e ciclabili, con parcheggi per auto sotterranei, accessibili solo da via Giordano Bruno, vietandone l'ingresso all'interno dell'intero villaggio". Materiali usati: L’imperativo è stato utilizzare materiali esclusivamente ecologici, dall'isolante dei muri a base di cellulosa alla pavimentazione in gres. “Questo forse è stato il criterio più difficile da soddisfare. Motivo? Poche aziende impegnate nella produzione di materiali eco compatibili e prezzi poco accessibili. Unico rimpianto: "Purtroppo il budget era troppo basso, abbiamo dovuto compiere scelte di sistemi e tecnologie energetiche di basso costo, rinunciando per esempio al fotovoltaico, tagliando sul verde e su altri elementi".