Dal programma di Ornella De Zordo: Mobilità sostenibile
01 June, 2004
Un desiderio che si chiama tram … e trasporti pubblici, piste ciclabili, percorsi pedonali… L’obiettivo principale e ineludibile è quello di sviluppanre un sistema pubblico di trasporto efficiente e una mobilità alternativa all’auto, operando una riduzione del traffico veicolare privato,. Per questo proponiamo la cancellazione delle previsioni di circonvallazione nord (“tubone” o “ecovia”), in quanto presuppone un enorme costo economico ed ambientale e riguarda solo – e favorisce – il traffico veicolare privato. Dobbiamo puntare invece sullo sviluppo del trasporto pubblico: potenziamento del ruolo delle aziende che operano nel settore mantenendo e rafforzando le caratteristiche di soggetto pubblico, evitando ogni ipotesi di privatizzazione, esternalizzazione, frantumazione. Deve essere studiata una riorganizzazione delle linee dei bus urbani e un loro potenziamento, a partire dalla realizzazione di nuove corsie preferenziali, in particolare nelle periferie e su direttrici strategiche. E’ inoltre necessario sviluppare una mobilità alternativa: per innalzare significativamente la quota di spostamenti in bicicletta (dall’attuale 3% circa ad oltre il 10%) si deve creare una rete di piste ciclabili interconnesse che in pochi anni può arrivare allo sviluppo di 100 km (ad esempio individuando direttrici di penetrazione centro – periferia e collegamenti trasversali fra queste), diffondere una adeguata informazione, garantire strutture per la sosta delle biciclette in spazi pubblici e privati. Potenziando l’Ufficio mobilità elementare ed alternativa, ed utilizzando appropriatamente il mobility manager delle grandi aziende possono essere sperimentate forme quali il car pooling, il car sharing, il taxi collettivo. Per la sosta, si devono realizzare parcheggi scambiatori periferici, gratuiti per lavoratori e pendolari, interconnessi con il trasporto pubblico, evitare la proliferazione di parcheggi al limitare del centro storico, che diventano fatalmente grandi attrattori di traffico, incrementare invece parcheggi pertinenziali anche di piccole dimensioni. Deve essere chiusa l’esperienza della Firenze parcheggi, che ha di fatto realizzato una commercializzazione indiscriminata del suolo pubblico, e rivedere la politica tariffaria: confermando la progressività della tariffa all’avvicinarsi al centro della città, ma lasciando gratuite le fasce residenziali esterne, tranne che in casi di particolare concentrazione di esercizi commerciali o servizi di vario genere, ed inoltre prevedendo la gratuità per lavoratori e particolari fasce di utenti. La distribuzione delle merci all’interno del tessuto cittadino deve essere organizzata secondo un piano di “rifornimenti intelligenti” che utilizzi centri di raccolta e navette ecologiche, in particolare per il centro storico, ma anche a livello cittadino e metropolitano. La ZTL va consolidata con un maggior controllo degli accessi e una verifica della disposizione delle porte telematiche che non penalizzi però, anche da un punto di vista economico, i residenti; incrementando isole pedonali anche limitate e puntuali. Il nodo fiorentino dell’Alta Velocità deve essere risolto con un passaggio in superficie, evitando il devastante impatto ambientale del sottoattraversamento, e con un notevole risparmio di risorse che vanno ricontrattate per l’attivazione da subito di un servizio ferroviario metropolitano di superficie, regolare e cadenzato, con l’istituzione di nuove fermate nelle stazioni metropolitane esistenti (in particolare Castello e Rovezzano) collegate con parcheggi scambiatori e bus navette. La gestione dei cantieri che si apriranno in città nei prossimi anni deve essere fatta in modo trasparente e partecipato per ridurre i disagi, così come la definizione dei progetti definitivi della tramvia, che deve inserirsi in maniera leggera ed integrata nello spazio pubblico della strada, e non come ennesimo fattore di cesura e difficoltà. La situazione dell’inquinamento atmosferico è drammatica; per rientrare nei nuovi limiti in materia previsti a livello europeo sono necessari provvedimenti drastici sulla limitazione di circolazione dei veicoli più inquinanti (vedi anche “rifornimenti intelligenti), incentivando l’acquisto di veicoli a zero emissioni, pur mantenendo la priorità della riduzione del traffico veicolare privato. Per affrontare il problema del rumore è indispensabile la progettazione e l’applicazione di un Piano di risanamento acustico comunale, che preveda interventi come riasfaltature fonoassorbenti, barriere antirumore, rallentatori della velocità. Troppi incidenti, anche mortali e con feriti seri, avvengono sulle strade di Firenze. Occorre intervenire con opere concrete (dissuasori e rallentatori di velocità, passaggi pedonali rialzati) e con un controllo da parte della polizia municipale, che deve tornare ad essere legata "naturalmente" all'assessorato alla mobilità prioritariamente rivolto a contrastare comportamenti che mettano a rischio gli utenti più vulnerabili, pedoni e ciclisti. Tutelare la mobilità dei soggetti più esposti, bambini, anziani, disabili, pedoni, ciclisti, è un dovere inderogabile. Occorre aumentare i percorsi sicuri casa - scuola, i passaggi pedonali protetti, estendere la segnaletica acustica, razionalizzare e proteggere scivoli e aree protette di salita discesa dei disabili dai mezzi pubblici. Nessun intervento di potenziamento o di ampliamento strutturale dell'aeroporto può essere praticata: la dimensione dell'aeroporto di Firenze, per la sua localizzazione e le sue caratteristiche non può che rimanere quella attuale, subordinatamente al rispetto di precisi parametri ambientali e delle fasce orarie di utilizzo. E' opportuno migliorare ulteriormente l'interconnessione ferroviaria con l'areoporto di Pisa, che può essere raggiunto dal centro di Firenze direttamente con navette cadenzate in un tempo inferiore a quello di collegamento dei principali areoporti europei con le relative città.