Bratti: "Buona la presenza degli Italiani. Peccato mancasse la Commissione Europea"
16 June, 2004
Assessore, qual è il suo giudizio su Aalborg 2004? Un giudizio fatto di luci e di ombre. Molto buono per quel che riguarda la partecipazione. L’evento è stato abbastanza sentito, con una forte presenza di tecnici, con un buon livello per quel che riguarda i contenuti. Inoltre è stata davvero folta la presenza di Italiani, sia nell’uditorio che fra i relatori. Un segnale importante, che indica un forte livello di interesse per l’argomento, ma anche una competenza tale che possiamo affermare di avere qualcosa da dire. Elencate le luci, quali sono state le ombre? Innanzitutto la scelta infelice del posto (davvero difficile da raggiungere) e, soprattutto della data. L’uscente commissario, Margot Wallstrom ha fortemente voluto questa data, nonostante la pressoché totale coincidenza con le elezioni Europee, quasi a chiudere un ciclo. Purtroppo, però, c’è stata una quasi totale assenza della Comunità Europea e dei suoi rappresentanti. La stessa Wallstrom ha presenziato solo per teleconferenza. Purtroppo mi sembra di cogliere un disinteresse da parte della Comunità Europea su questi temi. Inoltre c’è stata un’assenza pressoché totale della politica. Pochi politici e molti tecnici E gli Italiani? Per gli Italiani vale un discorso differente: è stata una manifestazione positiva, con più luci che ombre. C’è stata un’ottima presenza sia di tecnici che di politici. Una presenza che conferma come la realtà italiana sia la più strutturata, organizzata ed attiva in Europa. Certo, anche in questo caso con luci ed ombre, ma senza dubbio il movimento di A21 Italiano è quello più in movimento e in crescita.