Un parcheggio sicuro per chi pedala in città - del 22 giugno 2004
23 June, 2004
Sono molto importanti le strutture ciclabili, le piste, le corsie, le strade il più possibile protette, ma sono altrettanto necessari i parcheggi per biciclette, altrimenti detti rastrelliere. Chi decidesse di recarsi tutti i giorni al lavoro in bicicletta, o comunque usare tutti i giorni la bicicletta per spostamenti anche minimi, non vuole faticare per trasportare su e giù dalle scale della cantina il proprio mezzo di trasporto quotidiano. Per questo la Città di Torino ha deliberato nel 2001, seconda città in Italia dopo Milano, di permettere il parcheggio delle biciclette nei cortili condominiali, per chi abita e anche per chi lavora nel caseggiato collegato al cortile in questione. Non ci si può opporre a questa delibera perché sovrasta tutti i regolamenti condominiali e anche se questi ultimi dicono che non è permesso, la bici si può parcheggiare ugualmente. Il motivo? È ovvio: la catena dello spostamento inizia da casa ed è necessario facilitare chi vuole usare questo mezzo totalmente ecologico, non inquinante e non rumoroso, che occupa pochissimo spazio, che permette di fare moto e mantiene in salute con conseguente riduzione dei costi sociali. Le strutture ciclabili, che in città stanno aumentando, facilitano lo spostamento ed è poi necessario che vi sia anche il parcheggio nel cortile del posto di lavoro, o nelle immediate vicinanze. Non è obbligatorio installare nei cortili le rastrelliere, ma se vi sono, le bici verranno sistemate con più ordine. La rastrelliera deve essere alta per poter legare ad essa il telaio della bicicletta; a nulla servono le rastrelliere nelle quali entra solo una parte della ruota, scomode perché bisogna piegarsi, in spazi spesso angusti. Le strutture metalliche di vecchio tipo, che prevedono solo un doppio arco fissato a terra, sono dannose per i cerchioni della bicicletta e non impediscono di rubare il mezzo, abbandonando la sola ruota legata. La Città ha deciso ormai da tempo di regalarne due per ogni condominio agli amministratori che ne facciano richiesta. Per eventuali informazioni fare riferimento all´email biciclettacomune.torino.it oppure al numero 011 4433168. A Torino le rastrelliere installate nelle strade sono ormai tremilacinquecento e ancora ne verranno installate nei luoghi pubblici. Nei cortili di una buona parte delle scuole superiori vi sono già e nelle scuole inferiori prossimamente verranno installate. Ma la rastrelliera da sola non basta: è necessario un buon antifurto. I migliori, ma sono i più cari, sono i cosiddetti archetti: realizzati in acciaio cementato, danno molta sicurezza, sono impossibili da tagliare ma devono essere ben posizionati. Le catene, per essere sicure, devono «tintinnare» (quelle che non tintinnano sono realizzate in ferro facilmente tagliabile) ed avere le maglie molto strette. I cavetti, invece, più economici e leggeri, sono meno affidabili. Nello spazio occupato da un posto auto trovano posto dieci biciclette. Nelle nostre città dove lo spazio a disposizione sta progressivamente diminuendo, usare la bicicletta al posto dell´invadente automobile è un buon modo per razionalizzarlo.