Salute: Oms, smog aggredisce bambini prima di nascere
25 June, 2004
(ANSA) - ROMA, 23 GIU - L'inquinamento atmosferico aggredisce i bambini ancora prima di nascere, nel ventre della loro mamma. Continua poi a far sentire i suoi effetti nocivi sui neonati, fino a determinare un aumento del rischio di mortalita' nel primo anno di vita dell'1%. Questo l'allarme lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' in apertura della 4/a Conferenza su ambiente, salute e infanzia che si e' aperta a Budapest. ''I danni dello smog - afferma Legambiente commentando i dati che ha acquisito - cominciano insomma a manifestarsi ancora prima che i bambini vengano alla luce e, naturalmente, diventano piu' pesanti nel caso la mamma sia una fumatrice o esposta al fumo passivo''. E allora, secondo il coordinatore scientifico dell'associazione, Stefano Ciafani, ''serve un new-deal europeo che metta davvero al centro l'ambiente e che lavori per tutelare la salute, soprattutto quella dei piu' piccoli''. A livello scientifico, ''l'inquinamento atmosferico - ha precisato il dottor Lee Jong-wook, direttore generale dell'Oms - e' ormai talmente diffuso a livello mondiale che anche quello che potrebbe sembrare un numero piccolo (1%) tradotto in termini reali diventa in realta' una cifra impressionante: ed e' assolutamente inaccettabile che proprio i bambini, i piu' vulnerabili, siano vittime della nostra incapacita' di prendere misure significative a tutela della salute e dell'ambiente''. In tema di inquinamento atmosferico piu' in generale, l'Oms sottolinea come nelle aree piu' a rischio, soprattutto i centri urbani e le zone industriali, l'inquinamento atmosferico faccia crescere del 50% tra i piu' piccoli la possibilita' di contrarre patologie acute dell'apparato respiratorio. ''Chi nasce oggi in un'area fortemente inquinata - ha proseguito Lee Jong-wook - sara' con ogni probabilita' costretto a fare i conti con una lunga serie di sostanze velenose per tutta la vita. E questo compromette anche la possibilita' di una sana vecchiaia''. Ma ''la nuova Europa, allargata a 25 - ha concluso quindi Ciafani - puo' svolgere un ruolo chiave per mitigare l'impatto ambientale di alcuni settori particolarmente energivori, a partire dai trasporti. Proprio sulla mobilita' e sull'energia si potra' anzi misurare la voglia della nuova Ue di promuovere davvero uno sviluppo piu' sostenibile''.