Saini (Torino 2006): ad Atene ambiente in secondo piano
Hanno lavorato solo su trasporti e in parte rifiuti
30 August, 2004
La linea nuova del tram e qualche timida iniziativa sui rifiuti: ecco la politica ambientale di Atene 2004, vista da chi se dovrà occupare tra due anni per le altre Olimpiadi, quelle invernali di Torino. “Il grosso problema di Atene è stato il tempo: gli impianti sono stati ultimati veramente all’ultimo minuto e non c’è stato certo il tempo di occuparsi dell’aspetto ambientale. In Grecia era in ballo lo svolgimento delle olimpiadi!”, spiega Roberto Saini, responsabile ambiente di Torino 2006. E questa situazione risulta chiara a vedere gli alberi piantati attorno al villaggio olimpico: l’intenzione era di rendere più ecocompatibili e meno impattanti le struttura, ma essendo intervenuti troppo tardi l’effetto finale era desolante: qualche cespuglio in mezzo alle nuove colate di cemento. Trasporti “L’unico settore in cui possiamo salvare i greci è quello dei trasporti”, continua Saini. “Il progetto del nuovo tram olimpico, a 40 anni dall’ultima corsa di una vettura in Atene, è sicuramente l’eredità più importante che questi giochi lasciano alla città. Anche in questo caso però i problemi non sono mancati: mancavano soprattutto ancora alcune vetture e così la frequenza media rimaneva insufficiente. Per fortuna ad Atene c’è la metropolitana che funziona bene…”. L’altra grande fortuna è stata che gli ateniesi ad agosto sono in vacanza e quindi non si è dovuto far subire al trafficato sistema di mobilità della capitale un apporto aggiuntivo elevato di nuovi ingressi. Rifiuti Meno edificanti le politiche sui rifiuti. “ Ad Atene, nelle strutture olimpiche c’erano solo due cassonetti: uno per il materiale da riciclare e uno per tutto il resto. Già in sé non è una grande scelta di organizzazione, ma l’aggravante è che la capitale è dotata di un solo impianto per lo smaltimento differenziato da 50 tonnellate, quindi ci vorranno mesi per gestire correttamente tutto il materiale raccolto durante i giochi”, commenta Saini. Eredità olimpica: gli impianti L’ultimo tema chiave e sempre molto delicato nei casi di eventi internazionali di queste dimensioni è quello dell’eredità, cioè cosa rimane di positivo – e di negativo – dopo la fine delle manifestazioni. “Credo che per quanto riguarda il villaggio olimpico il problema non sussista: verrà riconvertito a edilizia popolare, e, visto il livello medio degli immobili greci non ci saranno problemi di impatto ambientale”, spiega Roberto Saini. “Diverso il discorso per gli impianti fuori Atene e per i quali gli ambientalisti hanno più volte sottolineato le problematiche. Uno per tutti l’impianto di canottaggio: è stata costruita in una zona di alto valore naturalistico e difficilmente si riuscirà a ridurre l’impatto finale entro valori accettabili”, conclude Saini.