Kazantopulos (Atene 2004): il bilancio sull’ambiente è molto positivo
Il responsabile greco per l’ambiente risponde alle critiche internazionali
01 September, 2004
Intervista al direttore ambiente del Comitato organizzatore greco. A cura di Vanni Caratto “Dopo aver lavorato per 6 anni al comitato olimpico e alla fine delle Olimpiadi (ci sono ancora le paraolimpiadi da disputare n.d.r.) posso dire di essere contento di quello che abbiamo realizzato nel campo dei rifiuti e dell’educazione ambientale, perché è un investimento che rimarrà per il futuro”. E’ soddisfatto Giorgios Kazantopulos e respinge al mittente tutte le critiche che gli sono piovute addosso in queste settimane: “visto il punto di partenza del nostro lavoro e la coscienza ambientale che c’è oggi in Grecia i passi avanti sono stati importanti”. Non giudicateci con i parametri dei Paesi più avanzati sotto l’aspetto ambientale – risponde in sostanza Kazantopulos – Atene non è Sidney. Rifiuti Vediamo però settore per settore cosa è successo ad Atene. Kazantopulos parte dalla questione rifiuti. “E’ vero (come ci ha spiegato Roberto Saini nella sua intervista n.d.r.) che c’erano solo due contenitori per il riciclaggio e per i rifiuti comuni – spiega il dirigente greco – ma negli uffici e nelle strutture per gli addetti ai servizi delle strutture sono stati raccolti separatamente carta, cartone e 4mila litri di olio da cucina usato….”. Olio da cucina??? “Esattamente – continua Kazantopulos – è stato già organizzato il trasporto dell’olio, che ora verrà bruciato per produrre energia”. Ma veniamo ai rifiuti classici: carta e cartone raccolti in modo differenziato dovrebbero essere riciclati vicino ad Atene. I rifiuti prodotti invece dai turisti olimpici (800tonnellate di bottiglie di plastica, 600tonnellate di carta e cartone) dovranno prima passare per un impianto di separazione del materiale vicino ad Atene per poi poter essere riciclati. La carta finirà in impianti intorno ad Atene, ma il vero problema sarà la plastica. “Noi non abbiamo impianti di riciclaggio della plastica, quindi dovremmo spedire i rifiuti fuori dalla Grecia, o in Germania o in India”, ammette il responsabile greco. Con buona pace del bilancio ambientale del ciclo di riciclaggio… Viabilità Anche sulla viabilità Kazantopulos è molto soddisfatto, ma in questo caso sono d’accordo anche gli osservatori indipendenti. “L’introduzione della metropolitana 3 anni fa e del tram in occasione delle olimpiadi permetterà di ridurre del 15% il traffico urbano – sottolinea – sono sicuro che queste novità cambieranno il comportamento degli ateniesi con i mezzi di trasporto”. E gli incidenti che ci sono stati in queste settimane? “Capitano in tutto il mondo, anche lì da voi in Italia; si risolveranno, l’importante è cambiare la cultura della mobilità, come da voi in Italia che si prende l’auto per andare a prendere il giornale a 100 metri da casa….”. Infrastrutture Non è preoccupato neanché per la spinosa “eredità olimpica” il responsabile ambientale di Atene 2004. “Intanto le nostre strutture sono più piccole di quelle di Sidney e poi il governo sta realizzando progetti per l’uso post-olimpico degli impianti”. Infatti il comitato olimpico, finite le gare, si tirerà fuori da questa faccenda. “Credo comunque che l’eredità sia ottima: il villaggio olimpico entro 9 mesi verrà trasformato in alloggi popolari – spiega Kazantopulos – nel complesso abbiamo creato uno sviluppo urbano più sostenibile, anche sulla costa”. E il verde che manca, come ci ha sottolineato il suo omologo italiano, Saini? “E’ vero, ma aspettate un anno e vedrete che il verde che abbiamo predisposto con l’impianto di irrigazione crescerà e diventerà molto più visibile e importante”. Va bene il villaggio olimpico, che comunque è in zona urbana, ma come difende l’impianto di canottaggio, che è andato a situarsi in una zona delicata dal punto di vista ambientale? “E’ una mezza verità”, si difende il dirigente greco. “Nessun dubbio che la zona è delicata, ma il nostro progetto ha anche smantellato un aeroporto in disuso per farci un lago, ha smontato una vecchia base militare degli Stati Uniti e organizzato un sistema di irrigazione della zona che garantirà acqua dolce alle tradizionali coltivazioni di agrumi e anche alle rare specie di pini della costa. 25 specie di uccelli continuano a vivere nella zona e ora l’intera area diventerà Parco naturale. Sono stato sul posto due ore fa e vi assicuro che la natura ha già dimenticato i clamori olimpici e sta tornando ai suoi armoniosi ritmi di sempre”, conclude.