Il ritorno delle targhe alterne
In città e sull'area metropolitana dal 15 ottobre
16 September, 2004
Giovanna Favro Primo. Targhe alterne due giorni alla settimana, il mercoledì e il giovedì, in tutta la città e nei comuni dell'area metropolitana, a partire dal 15 ottobre. Secondo. Divieto di circolazione per i veicoli non catalitici in questi due giorni. Terzo. Rispetto agli anni scorsi, drastica riduzione delle deroghe e gran moltiplicazione dei controlli da parte dei vigili. E' la proposta dell'assessore provinciale Dorino Piras (Rc) intorno al cui tavolo si sono riuniti ieri i rappresentanti di una ventina di comuni della cintura, oltre all'assessore Dario Ortolano per la giunta torinese. All'ordine del giorno, la qualità dell'aria e le misure per ridurre l' inquinamento nei mesi freddi. La decisione è rinviata ai prossimi giorni. Ma il punto di partenza della discussione, enunciato da Piras, lascia prevedere che le targhe alterne stiano diventando una possibilità concreta: «Il piano dello scorso anno, con il solo fermo dei mezzi non catalitici, non è servito quasi a nulla. Le targhe alterne di due anni fa, invece, per quanto impopolare sia stato il provvedimento, hanno sortito risultati». I dati diffusi ieri si basano sui rilevamenti di «5T»: l'anno scorso il blocco dei motori non catalitici ha ridotto i volumi di traffico del 3,5%. Le targhe alterne, per quanto abbiano sollevato molte proteste, l' avevano diminuito del 20% quando la fascia oraria del provvedimento era compresa tra le 7,30 e le 19, del 15% con orario 8,30-18. Per ora, si tratta soltanto di un'ipotesi. I Comuni - rappresentati ieri in qualche caso dall'assessore all'ambiente, in altri da tecnici - discuteranno al proprio interno la bontà delle misure da adottare. Ciascuno tornerà al tavolo, nei prossimi giorni, con la posizione della propria giunta. Fin da subito, sull'idea di tornare alle targhe alterne alcuni municipi, come Venaria, sono apparsi tiepidi, altri convinti. Tutti d' accordo, invece, tanto sulla necessità d'arrivare a decisioni comuni, evitando discrasie nel passaggio da un confine all'altro, quanto sul provvedimento minimo, ovvero la ripetizione dello stop ai motori non ecologici. Decisivo sarà l'orientamento di Torino, il cui assessore Dario Ortolano s'è mostrato: «Non contrario, anche se occorre una discussione in giunta». Per Piras, «tutti hanno capito che il piano dello scorso anno non è sufficiente», e che «è indispensabile compiere un passo avanti». Targhe alterne, ma non solo: «Occorre che i cittadini si rassegnino a rottamare i mezzi non catalitici, che il Comune di Torino pare del resto orientato a fermare ben più di due giorni la settimana in centro, dove la presenza delle telecamere garantisce la punizione dei trasgressori». Ad essere interessato al provvedimento è un torinese su tre, e assai di più se si tratta di artigiani e commercianti: i dati in possesso degli uffici provinciali indicano che nel 2002 il 33% delle automobili immatricolate in città e in provincia non aveva marmitta catalitica. Quota che saliva addirittura al 53% per i furgoni.