Nimby Forum: un alleanza di specialisti per creare consenso attorno agli impianti
La prima assemblea del Forum che studia i conflitti ambientali
17 September, 2004
Molte le idee lanciate già in questa prima fase del progetto: dallo “specialista di comunicazione ambientale” a nuovi strumenti di concertazione e partecipazione Si è svolta mercoledì 15 settembre alla Fondazione Fiera Milano la prima assemblea del Nimby Forum, il progetto di ricerca sui conflitti territoriali ambientali ideato e realizzato da Allea in collaborazione con Agici. Aziende e istituzioni toccate dal problema delle opposizioni locali alla costruzione di impianti infrastrutture si sono riunite per trovare insieme le forme di dialogo e concertazione più efficaci per far sì che la degenerazione del caso di Acerra resti un fatto isolato. Molti gli interventi di rilievo nel corso di questa prima giornata di lavori, dove sono stati presentati anche i primi risultati del monitoraggio media e del censimento degli impianti oggi contestati in Italia. Novantadue progetti fermi per opposizione territoriale e una media di 30 articoli stampa al giorno sull’argomento, questi i primi numeri che danno una dimensione al fenomeno. Andrea Poggio di Legambiente punta il dito sulla qualità dei progetti, che deve diventare la sola discriminante per la loro realizzazione, chiedendo nel contempo più sforzi per arrivare ad una idonea localizzazione degli impianti. Federico Manzella, alla guida della comunicazione di Gruppo Impregilo, sottolinea però che spesso la qualità e la sostenibilità dei progetti non sono sufficienti a creare consenso. Mentre Ketty Tabakov di Edison mette l’accento sulle difficoltà da parte delle aziende a comunicare con anticipo i propri progetti industriali, e sottolinea come spesso le informazioni sulla qualità degli impianti non interessino a chi si oppone alla loro costruzione. Paolo Soprano, in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente, che ha sottolineato la propria adesione partecipativa al progetto Nimby Forum, ha richiamato l’attenzione sui contenuti della comunicazione, invitando a non fomentare battaglie parlando solo di battaglie. A questo invito ha fatto eco l’intervento del Ministero delle Attività Produttive, rappresentato da Giuseppe di Masi, che ha segnalato come le aziende non facciano un’efficace comunicazione ambientale. Ancora Poggio è intervenuto sulla difficoltà di comunicare le notizie positive, chiamando in causa i giornalisti e i media. Indice puntato sulla stampa anche da parte di Fabrizio Zandonatti, presidente di TRM Torino, che mette in guardia contro la divulgazione superficiale e fuorviante. Maria Camilla Masini di Gruppo Teseco ha sottolineato anche la difficoltà ad individuare chi debba farsi carico della promozione dei progetti sul territorio. Un suggerimento viene da Claudia Carlini, di TAV, che propone di pensare ad un funzionario super partes, incaricato di progettare e gestire la comunicazione sul territorio a sostegno dei progetti di nuovi impianti o infrastrutture. Andrea Gilardoni ha posto l’accento sul fattore economico: quali sono i costi della non realizzazione degli impianti? Non solo i costi e i mancati ricavi per le aziende, ma anche e soprattutto i costi per la collettività, che non beneficia dei vantaggi derivanti dagli impianti o dalle infrastrutture previste per lo sviluppo del Paese. Insomma, comunicare chi, comunicare cosa, comunicare quando, e a quali costi? Questi gli interrogativi emersi con maggior forza nel corso della prima assemblea del Nimby Forum. Molti i progetti e i suggerimenti, che vanno dalla ricerca di matrici condivise nella strutturazione della comunicazione territoriale all’elaborazione di iniziative di stimolo verso le istituzioni per creare cultura, fare alfabetizzazione ambientale e individuare nuovi e più potenti strumenti di concertazione per arrivare a decisioni partecipate, condivise e irrevocabili. Il prossimo appuntamento è previsto a gennaio, ma nel frattempo le aziende e le organizzazioni che hanno aderito al Forum lavoreranno per trasformare gli spunti di riflessione emersi in questo primo incontro in proposte concrete di lavoro a tutti i livelli.