ROMA: Limiti in vista per i fuoristrada
Il Comune intenzionato a scoraggiarne la circolazione e la sosta (da la repubblica del 6 ottobre)
06 October, 2004
Il Campidoglio prepara norme restrittive per i gipponi. E i residenti che li possiedono pagheranno il parcometro Centro, guerra ai fuoristrada Ztl vietata e non circoleranno il giorno delle targhe alterne Di Carlo: "Tutte le misure possibili per ridurre il loro dilagare nelle strade della città" Inquinano molto più delle comuni utilitarie e producono grandi quantità di polveri CECILIA GENTILE Il Campidoglio dichiara guerra ai fuoristrada. L´affondo è in tre colpi. Primo: nei giorni delle targhe alterne nessun gippone potrà circolare, indipendentemente dalla targa, all´interno della fascia verde, una superficie di 150 chilometri quadrati che arriva fin quasi al raccordo. Secondo: l´accesso nella zona a traffico limitato del centro storico sarà vietato oppure fortemente scoraggiato, con permessi rilasciati a caro prezzo. Terzo: i residenti possessori di fuoristrada dovranno pagare il parcometro come i non residenti. «La prima misura è già stata definita e verrà inserita nel piano antismog che presenteremo fra un mese - spiega l´assessore alla Mobilità Mario Di Carlo - per le altre due stiamo cercando la formulazione più rigorosa e inattaccabile, per evitare che i provvedimenti vengano impugnati». La sollecitazione ad occuparsi dei gipponi viene direttamente dal sindaco Walter Veltroni. «Dieci giorni fa - racconta l´assessore - il sindaco mi ha chiesto di verificare tutte le misure possibili per ridurre il dilagare di questi bisonti nelle strade di Roma, tartassate da traffico e inquinamento. E naturalmente ha sfondato una porta aperta». Per Di Carlo lo stop ai gipponi è una decisione «difficile, ma giusta». Da prendere per molteplici motivi: sono mezzi che non nascono per la città, consumano una montagna di carburante, inquinano molto più delle comuni utilitarie, producono grandi quantità di polveri sottili perché sono alimentati a gasolio. E poi c´è il problema della sicurezza. «Chi sta dentro un fuoristrada - ricorda l´assessore - è molto sicuro, ma chi sta fuori è molto debole. Uno scontro vede soccombere sicuramente non chi guida il gippone, ma il conducente dell´altra macchina. E questo è eticamente inaccettabile». Poco importa la distinzione tra i cosiddetti "Suv", l´ultima evoluzione dei fuoristrada, di gran moda negli ultimi mesi, e i veri e propri fuoristrada. I Suv (Sport utility vehicles), spiegano gli esperti, sono quattro per quattro, cioè veicoli a trazione integrale, in versione di lusso, la maggior parte non sono dotati delle marce ridotte che ai fuoristrada tradizionali consentono di arrampicarsi in montagna. L´ingombro però è sostanzialmente lo stesso e per la nostra capitale allo stremo i Suv risultano l´ennesimo attacco agli spazi urbani sempre più ridotti. Secondo Legambiente, che sull´argomento ha prodotto un dossier, i dieci Suv più venduti in Italia hanno consumi urbani del 60-70% superiori a quelli delle dieci auto più vendute. Gli ingombri oscillano tra i 4.50 e i 4.80 metri, con larghezze che si aggirano intorno a 1.9 metri. L´Unrae, l´Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, non fa distinzione tra Suv e fuoristrada tradizionali nel fornire i dati sulle nuove immatricolazioni. Nella provincia di Roma i quattro per quattro risultano in crescita: nel 2002 le immatricolazioni sono state 7.069, nel 2003, 8.215. Per i primi otto mesi del 2004, fino al 31 agosto, il dato parziale è di 6.451 immatricolazioni, ma la cifra è destinata a superare il totale del 2003, anticipano all´Unrae. Ed è chiaro che quasi tutte le immatricolazioni della provincia appartengono a Roma. Lo prova il confronto con i dati complessivi dell´intero Lazio, di poco superiori alla provincia di Roma: nel 2002 sono stati venduti 9.023 fuoristrada, nel 2003 la cifra sale a 10.281, nei primi otto mesi del 2004 siamo a 8.030. «Dobbiamo ancora decidere se estendere i provvedimenti che riguardano la ztl e le strisce blu a tutti i gipponi o a certe categorie. Una discriminante potrebbe essere il "passo", cioè la distanza tra le ruote anteriori e quelle posteriori - conclude Di Carlo - Quello che è sicuro è che vogliamo dare un chiaro segnale di condanna sull´uso di questi pachidermi in città». Roma segue dunque l´esempio di Parigi, che si prepara ad alzare le barricate contro i fuoristrada. In Italia, per il momento, accanto alla capitale si schiera Firenze: l´assessore all´Ambiente Claudio Del Lungo annuncia che i Suv non potranno circolare nelle giornate di blocco dei mezzi più inquinanti organizzati due volte a settimana per fronteggiare le polveri sottili.