“Carta Comune”, la raccolta carta negli uffici romani
Intervista all'assessore Dario Esposito
29 October, 2004
Per gli esperti intervistati da Eco dalle Citta la raccolta della carta nelle utenze non domiciliari sarebbe la chiave di volta per la crescita dei quantitativi di carta intercettati e inviati a recupero. Il comune di Roma, con le sue 180 sedi sparse nella città (per un totale di 370.000 metri quadrati e 15.000 dipendenti), rappresenta un esempio di “grandissima utenza”. Che fine fa la carta utilizzata negli uffici dell’amministrazione capitolina? Ne parliamo con Dario Esposito, assessore all’ambiente di Roma. Assessore, che fine fa la carta utilizzata negli uffici del comune di Roma? Viene raccolta separatamente! Dal gennaio 1992 è iniziato il progetto “Carta Comune”, che ha come obiettivo, la raccolta differenziata della carta nelle 180 sedi comunali. Un progetto studiato e attivato dall’Assessorato all’ambiente del Comune di Roma in collaborazione con Comieco e con AMA S.p.A.. Un progetto dunque relativamente recente. A che punto siamo? Dopo una prima fase di studio e sperimentazione per arrivare a capire quali potessero essere le migliori soluzioni per effettuare la raccolta, ora siamo praticamente “a regime”. Nei capitolati dei bandi per l’assegnazione delle pulizie è stato inserito l’obbligo della raccolta separata della carta, che i dipendenti provvedono a depositare in appositi contenitori, posizionati in tutti gli uffici e nelle zone comuni dove maggiore è l’utilizzo di carta (vicino alle fotocopiatrici, ai fax, etc etc). Una volta assegnate le gare, in accordo con Comieco e con Ama, sono stati posizionati cassonetti stradali dedicati. Ama provvede dunque alla raccolta “porta a porta”o alla raccolta stradale con cassonetti dedicati, molti dei quali dotati di chiave. E quali sono i risultati ottenuti? Al momento il monitoraggio non è terminato (siamo circa al 95% delle sedi), e siamo ancora in fase di perfezionamento del meccanismo. Proprio in questi giorni tutti i dipendenti stanno per ricevere un messaggio di posta elettronica con ulteriori informazioni e con il quale stiamo rendendo pubblico un indirizzo e-mail al quale tutti potranno inviare segnalazioni e suggerimenti. E inoltre i dipendenti potranno proporsi per il ruolo di coordinatore del progetto “Carta Comune” per il loro ufficio o stabile, aiutandoci così nella gestione e implementazione dello stesso. Un monitoraggio che punta all’efficienza del progetto in ogni singola sede? Certo, ma non solo: all’analisi e risoluzione di eventuali problemi “decentrati”. Il buon funzionamento della “macchina” dipende anche da alcuni particolari, per esempio la capillare fornitura dei contenitori, il coordinamento tra gli orari di conferimento e di raccolta, che, potrebbero sembrare piccolezze, ma rischiano di compromettere il servizio. Appurato che il Comune di Roma raccoglie separatamente la carta, rimangono le altre grandi utenze cittadine: Roma ospita le sedi centrali di banche, grandi uffici, hotel… Ci siamo mossi e ci stiamo muovendo anche per quelle. Attraverso contatti spesso finalizzati ad ottenere altre informazioni (per esempio, il passaggio da tassa a tariffa ha portato molte ditte a contattarci per ottenere chiarimenti), riusciamo ad “agganciare” un buon numero di soggetti. E devo dire che una volta agganciati, la disponibilità ad affrontare il discorso raccolta differenziata c’è. Il processo, a questo punto, è autogestito per quel che riguarda la raccolta all’interno degli stabili: noi, in accordo con Ama e Comieco garantiamo il posizionamento di cassonetti dedicati, capienti e facilmente accessibili.