Costa poco e rende tanto: raccolta carta a Torino
Intervista a Giancarlo Palazzo, presidente di Cooperativa Arcobaleno/Progetto Cartesio
29 October, 2004
Il Progetto di raccolta porta a porta della carta a Torino, ovvero il “Progetto Cartesio” ci è stato indicato da più parti come “esemplare, sia sotto il punto di vista della gestione organizzativa, sia sotto quello delle quantità di carta raccolte. Ne parliamo con Giancarlo Palazzo, Presidente della Cooperativa Arcobaleno, che gestisce, organizza e realizza il Progetto Cartesio. Cartesio ci è stato indicato da molti “rifiutologi” come l’eccellenza nella raccolta carta. Come funziona? Partiamo dai numeri: ogni giorno mettiamo in campo 120 uomini e 100 mezzi per la raccolta carta, e raccogliamo circa 170 tonnellate di carta. Giusto per fare una proporzione: 10 anni fa, quando siamo partiti con il progetto, raccoglievamo circa 100 tonnellate al mese. A cosa è dovuto questo aumento? Innanzitutto ad una crescita della sensibilità della gente al tema della raccolta differenziata. Credo sia da sottolineare infatti, che un cittadino che differenzia i propri rifiuti non ha nessun incentivo economico nel farlo, così come non ha nessuna penalizzazione in caso di conferimento indifferenziato. Non sarà solo una questione di disponibilità e sensibilità da parte dei cittadini… In effetti siamo cresciuti molto anche noi. Secondo il principio per cui “si va a prendere il rifiuto direttamente là dove viene prodotto”, abbiamo costantemente puntato ad una capillarizzazione del servizio, e questo ha dato i suoi risultati. Abbiamo registrato un continuo incremento delle quantità di carta raccolte, mediamente compreso fra il 10 e il 12% annuo. A livello cittadino siamo la raccolta differenziata che dà i migliori risultati e che costa meno. Da dati Amiat, su un 31% di raccolta differenziata, la carta rappresenta l’8, 43%, seguita a distanza dal materiale organicocon il 3,84%. Per quel che riguarda i costi, un chilo di carta ci viene pagato 208.5 lire, contro le 260 per la raccolta stradale. Com’è organizzata l’attività di raccolta? Ogni giorno i nostri operatori escono su percorsi stabiliti. Fondamentalmente esistono due tipi di percorsi: quello per le utenze domestiche e quello per le utenze non domestiche (commerciali, terziario, etc…). Tutto funziona bene, anche perché ci basiamo su di un sistema informatico che ci siamo autocostruiti e che è il più avanzato d’Italia. Un modello che è stato copiato con successo anche nel canadese, a Biella, a Parma e a Lamezia Terme. Arriviamo alle utenze non domestiche, indicate da più parti come il vero punto focale per la crescita della differenziata della carta. Cosa ne pensa? Credo che abbiano ragione. I grandi flussi da intercettare lo sono solo parzialmente. Soprattutto per quel che riguarda il terziario però, il discorso è complesso: servono accordi con le imprese di pulizia, la differenziazione dei rifiuti deve essere inserita nei contratti e nei capitolati di gara. Inoltre è da sottolineare la difficoltà che si trova ad organizzare un servizi per le grandi utenze: difficilmente esiste un responsabile interno, a cui fare riferimento per il discorso della raccolta differenziata.