Un giorno al mese dedicato al respiro
17 November, 2004
I milanesi sono pochi, la stragrande maggioranza di chi vive in questa città non è vi è nato, le sue radici sono altrove, ma tutti si sentono parte di questa città, così generosa nel dare opportunità di lavoro e così poco ricambiata, rifiutata, come se fosse infetta. Che cos\'è questo virus oscuro che sembra aver preso Milano? Forse questo virus nasce da lontano, da quando questa città è divenuta il simbolo dell\'efficienza e ha socialmente «bandito» alcuni degli elementi fondamentali del benessere di una comunità, come il senso estetico, sempre più livellato verso il basso, l\'ozio creativo e laborioso, preludi fondamentali per l\'attività fantastica, parola anche questa di cui si è dimenticata l\'origine, la fantasia, non compatibile con l\'efficienza. Come è possibile che chi governa questa città non colga questi segnali e non sia più in grado di dare un segnale di cambiamento, un segnale di speranza? Il traffico e l\'inquinamento hanno ferito Milano, ma l\'unica iniziativa degna di nota di questo ultimo periodo sembra venire dal privato. In questi giorni è stata presentata una nuova fondazione che si pone come obiettivo la riduzione dell\'inquinamento e del traffico. Ve ne sono molte di fondazioni, ma questa ha una differenza: nasce cioè da un gruppo di persone molto facoltose, in grado di muovere ingenti risorse, non solo economiche. E parlando con loro emerge un aspetto per certi versi angosciante; non è un problema di risorse, molte delle proposte di buon senso non riescono a trovare applicazione nella giungla di competenze e responsabilità oltre che di piccoli giochi di potere. Vogliono piantare alberi, collegare la tariffa del parcheggio alle dimensioni e all\'inquinamento del veicolo, regalare biciclette: in poche parole vogliono rendere più bella e più pulita la città e le loro proposte sono condivise dalla maggioranza dei milanesi. Ma il virus è duro da combattere, domenica la città si fermerà, immagine falsa e stereotipata da una comunicazione che non si chiede ormai da molto tempo dove sia andata e quale sia la direzione intrapresa da questa città. E\' la domanda fondamentale, a cui i cittadini non hanno ormai da troppo tempo risposta, e molti di loro, spesso i più ricchi, se ne vanno, lasciando il posto a nuovi poveri. Fermiamo la città un mercoledì, istituiamo un giorno al mese in cui si eviti di quantificare economicamente il silenzio, la bellezza e l\'aria pulita: offriamo, per una volta, la parità di respiro a tutti i cittadini. Francesco Bertolini