Torino sperimenta il bus a idrogeno
Il prototipo che non inquina per sei mesi in giro per la città
22 November, 2004
Gino Li Veli Ci sono voluti quattro anni di studi, progetti, verifiche. Adesso il progetto del bus alimentato a idrogeno (emissioni zero, nessun impatto ambientale), primo del genere in Italia, è una realtà. Ieri c´è stato il viaggio inaugurale, seppur a titolo sperimentale e di pochi minuti, per alcune vie del centro: da piazza Palazzo di Città a via Bertola al mercato di Porta Palazzo con ritorno davanti al municipio. A bordo del bus il ministro dell´Ambiente Altero Matteoli, appositamente giunto da Roma, il sindaco Sergio Chiamparino, il vicepresidente regionale William Casoni, i vertici di Gtt, Iveco e di tutte le società che hanno contribuito alla realizzazione del prototipo (Iribus-Iveco, Sapio, Ansaldo ricerche, Enea e la Compagnia valdostana delle acque). Il costo complessivo del progetto, promosso dal Comune, è di 6 milioni e mezzo: uno e mezzo è stato stanziato dal ministero, 587 mila euro li ha concessi la Regione, la parte restante è a carico delle imprese e della città. Dopo questo appuntamento, il bus, apparentemente un normale City-class Iveco, da gennaio in poi, girerà per sei-sette mesi per le vie della città (ma senza passeggeri) per continuare il collaudo (sono già stati percorsi 5 mila chilometri) lungo un´ipotetica nuova linea. La sua autonomia è di 12 ore e può raggiungere la velocità massima di 60 chilometri all´ora. La sua particolarità è quella di un impianto che contiene l´idrogeno allo stato gassoso. L´idrogeno, a bassa temperatura, si ossida con l´ossigeno dell´aria producendo energia elettrica, calore e acqua. Inoltre le batteria utilizzate sono a «sale di cucina»: contengono, sodio, nichel e cloro. La fase «su strada» servirà ad acquisire altra esperienza nella gestione (c´è una stazione di rifornimento al Gerbido) e a valutare i costi: quello dell´idrogeno, attualmente è di un euro e 35 centesimi a chilometro mentre il gasolio costa 35 centesimi a chilometro. L´obiettivo è di far entrare in servizio il pullman in occasione delle Olimpiadi anche se una vera flotta ad idrogeno con ogni probabilità non si avrà prima del 2010-2012. Ma al di là dei tempi medio-lunghi e dei costi, c´è la convinzione è che il futuro, pulito, del trasporto pubblico (ma anche di quello privato) non possa prescindere dall´alimentazione a idrogeno.«Questo autobus- ha sostenuto il ministro Matteoli- rappresenta in maniera concreta un esempio eccellente di impiego di nuove tecnologie per la protezione dell´ambiente. L´idrogeno diventerà la fonte energetica dei prossimi decenni». Tra i progetti del ministero c´è anche quello di finanziare studi su auto ad idrogeno da utilizzare per il car-sharing. Il sindaco Sergio Chiamparino ha posto in rilievo un altro aspetto: «Torino ha un ruolo trainante nella soluzione dei problemi della mobilità sostenibile. Nessuno lo può sottovalutare, come ho già detto al presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, nel seminario di Cernobbio sul progetto Mi-To». Per il presidente di Gtt, Giancarlo Guiati «l´evento dimostra che se correttamente gestite, le aziende di servizio a capitale pubblico possono avere un ruolo significativo nello sviluppo e nell´applicazione di progetti tecnologici avanzati».