Pannelli solari, la legge c'è mancano gli incentivi
Intervista a Loredana Mezzabotta, consigliera regionale dei Democratici di Sinistra
01 November, 2004
Loredana Mezzabotta è Presidente dell’Agenzia per il risparmio energetico del Comune di Roma. Dalla fine di giugno 2001 è eletta consigliere regionale, fa parte della commissione Cultura, scuola, diritto allo studio, università, turismo, sport e spettacolo. La legge recentemente approvata dal Consilio regionale del Lazio è stata definita dal suo promotore Luigi Celori, capogruppo regionale di Alleanza nazionale, come la prima vera legge regionale sul risparmio energetico. Lei come Consigliera di opposizione cosa ne pensa? Penso che i cittadini si renderanno conto che la legge recentemente approvata dal Consiglio Regionale in materia di solare termico (n.r.d sistemi solari di riscaldamento dell’acqua) è una legge “manifesto”, che dichiara un principio giusto, quello del risparmio energetico, ma che non fornisce nessuno strumento nuovo per le amministrazioni locali per incidere davvero. La legge demanda ai Comuni l’applicazione della norma, quindi i Comuni dovrebbero obbligare chi costruisce nuovi edifici, o ne ristruttura di vecchi, ad istallare il solare termico. Non è una buona cosa? Il punto è quello delle risorse. Non si può disegnare una legge cosi importante senza prevedere di aprire una voce di spesa per finanziarla. Tutto è demandato ai Comuni che, con tutta buona volontà, non saranno in grado di trovare incentivi per finanziare impianti di solare termico per le nuove costruzioni, con il risultato che nonostante la nuova legge li rendi obbligatori si vedranno pochi pannelli sui tetti. Per questo motivo personalmente non ho votato la legge. Molti dei nuovi edifici che si costruiranno nel Lazio saranno nel Comune di Roma, come si adatterà il nuovo piano regolatore romano alla nuova legge? Ritengo che per promuovere comportamenti virtuosi nei cittadini e nelle istituzioni lo Stato debba dare esempi concreti e non solo leggi. La legge Celori non prevede incentivi veri per i Comuni e per i cittadini, ma anzi carica sulle spalle degli enti locali un ulteriore fardello organizzativo ed economico. Il Comune di Roma, ben prima della legge regionale sul solare termico, ha nel suo nuovo piano regolatore una misura per incentivare le fonti rinnovabili che prevede un bonus di metri quadri per ogni impianto fotovoltaico e termico istallati. In pratica se si prevedono nel progetto del nuovo edificio l’istallazioni di panelli solari si ha diritto a costruire alcuni metri quadri in più. Questa è una misura d’incentivo che non prevede spese per il Comune ma che solo un’amministrazione metropolitana poteva attuare; in un piccolo comune i nuovi palazzi non solo all’ordine del giorno ma si tratta per lo più di ristrutturazioni e/o di edifici familiari. Lei è anche Presidente dell’Agenzia per il risparmio energetico del Comune di Roma, ritiene che oggi ci sia più sensibilità questi temi? I giovani sono estremamente più sensibili e ritengo sia un momento di svolta per le politiche energetiche nel Comune di Roma. Tra chi oggi acquista o ristruttura casa c'è chi è disposto a spendere qualcosa in più per istallare il fotovoltaico o il termico, sapendo che in circa dieci anni ammortizzerà la spesa e avrà per i successivi anni la bolletta più leggera e spenderà di meno per il gas. Però sono stata contraria alla legge Celori,perchè non si possono fare leggi “spot” su argomenti cosi importanti, su cui i cittadini vorrebbero vedere politiche concrete e non semplici proclami di principi.