La Regione: blocchi e divieti contro lo smog
Il mese prossimo non catalizzate ferme dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19. Niente auto il 23 novembre. Nuovi incentivi per la rottamazione
14 October, 2003
Marco Cremonesi Meglio organizzarsi per tempo: il 23 novembre e il 14 dicembre a tutti i milanesi sarà vietato prendere l’auto dalle 8 alle 20. Mentre dal primo novembre, strade vietate dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19 per i soli mezzi non catalizzati. Moto e scooter inclusi. Sono i provvedimenti di maggior impatto decisi dalla Regione per passare alla «fase 2» della lotta alle polveri sottili (Pm10): dopo l’emergenza, rappresentata dai blocchi in caso di superamento delle soglie d’inquinamento, alla prevenzione. Con una serie di stop e di limitazioni alla circolazione preventivi. Indipendenti cioè dai risultati delle misurazioni delle centraline dell’Agenzia per l’Ambiente (Arpa). Che comunque continueranno a fornire parametri necessari: le prescrizioni dell’Unione europea si basano proprio sul numero dei giorni di superamento ogni anno di alcune soglie di inquinamento. Il provvedimento, approvato nel luglio scorso, lasciava in bianco la data delle domeniche ecologiche. Ora, la Regione ha deciso: e proprio oggi si svolgerà una serie di riunioni con le associazioni produttive e con i sindaci delle diverse «zone critiche» per discutere i dettagli della scelta. Le deroghe, per esempio. Il presidente Formigoni anticipa che ce ne saranno: «Ma in casi limitatissimi e di comprovata necessità». Non è detto che i commercianti saranno entusiasti di vedersi mettere i ceppi ai furgoni in una delle domeniche più importanti dell’anno, il 14 dicembre. Ma secondo Formigoni, si tratta di una scelta «sostanzialmente obbligata: il weekend precedente è Sant’Ambrogio, quello successivo è proprio a ridosso del Natale e il disagio sarebbe stato maggiore, mentre il 28 dicembre la città sarà già parzialmente vuota per le feste». E Formigoni è convinto che conoscendo la data degli stop con largo anticipo, anche per i commercianti i problemi saranno ridotti al minimo. Insomma, l’unica incertezza riguarda le condizioni meteo: «Se diluviasse, il blocco sarebbe cancellato». Ancora una volta, i più penalizzati saranno i proprietari dei veicoli non catalizzati, appiedati per cinque ore al giorno per tutta la settimana (fino al 28 febbraio 2004) con l’eccezione del weekend. «D’altra parte - spiega il presidente - i tecnici non si stancano di ripeterlo: le auto non catalizzati inquinano dalle trenta alle cinquanta volte in più dei mezzi catalitici». A parziale «risarcimento», torneranno i contributi regionali per chi cambia auto, passando a modelli più ecologici. Anche in questo caso, la Regione ritiene che la programmazione, sia pure con divieti quotidiani, alla fine sia una scelta più accettata che non il dipendere esclusivamente dai rilievi delle centraline antismog. Per esempio, nell’area del Sempione durante lo scorso inverno sono stati ordinati ben quaranta giorni di stop totale alle non catalitiche. Navigando a vista: la decisione veniva presa gsostanzialmente iorno per giorno. Sulla base del responso dell’Agenzia per l’ambiente incrociato con le previsioni dei meteorologi. Inoltre, ed è anche questa una novità, le agevolazioni da quest’anno potrebbero riguardare non più soltanto i privati cittadini ma anche i mezzi commerciali: «Sempre che - spiega Formigoni - dall’Unione europea arrivi il via libera alla nostra richiesta . Ma la pratica è stata faticosa come l’estrazione di quattro molari». Insomma, si volta pagina. Attenzione: non è detto che gli stop dovuti al prolungato superamento delle soglie di allarme siano del tutto scongiurati. In caso di situazioni particolarmente serie, il presidente della regione potrà ancora sancire divieti ad hoc. Con una novità riguardo al modo di valutare l’emergenza: fino all’anno scorso esistevano le distinte zone critiche di Milano, di Como e del Sempione. Da quest’inverno si parla invece di un’unica zona critica che raduna le tre precedenti. Ferme restando le altre: in totale, il nuovo regime coinvolge qualcosa come quattro milioni di lombardi. Gli ambientalisti, pur apprezzando il blocco preventivo, a suo tempo avevano contestato la rinuncia ai conteggi dei giorni di superamento delle soglie e ai blocchi conseguenti. Ma Formigoni respinge la critica. Perché si dice convinto dell’opportunità di «ridefinire il sistema con un mix di divieti e di incentivi». Senza appunto rinunciare, «a possibili provvedimenti ulteriori nel caso di situazioni di particolare gravità e urgenza».