Qualità ambientale: “bocciata” Reggio Calabria
Indagine di Legambiente sulla vivibilità nei capoluoghi. Si mantiene forte il divario tra Nord e Sud. Da Il Giornale di Calabria
30 November, 2004
ROMA. Va alla citta' di Lecco la palma d'oro della qualita' ambientale tra i capoluoghi di provincia italiani. Il posto d'onore a Trento e il terzo gradino del podio e' andato a Mantova. Fanalino di coda e' Reggio Calabria, che ha perso due posizioni rispetto al 101mo posto dello scorso anno. Il successo di Lecco non giunge inaspettato: un anno fa la citta' lombarda era gia' nele posizioni di vertice, quarta classificata, dunque tre posizioni guiadagnate. Piu' significativo il balzo in avanti di Trento: seconda quest'anno, quindicesima nel 2004, mentre Mantova era gia' quinta un anno fa e dunque si e' tenuta nelle zone piu' alte della classifica. Quanto ai grandi capoluoghi, Roma e' al 55mo posto (un anno fa era 68ma), mentre Milano e' all'81mo, tre posizioni meglio di un anno fa; Torino e' invece precipitata dal 48mo al 72mo posto; Firenze perde 10 posizioni ed e' ora 71ma; Napoli ne perde 17, scendendo all'84mo posto; Palermo e' al 92mo posto, in discesa di tre posizioni. In definitiva eccelle il nord, piange il sud. Lo dice Ecosistema Urbano, l'indagine dell'associazione Legambiente elaborata dall'istituto di ricerca Ambiente Italia sulla vivibilita' nei capoluoghi. Il rapporto e' stato presentato dai responsabili dell'associazione e diffuso in edicola con l'edizione del Sole 24 Ore del lunedi'. Il report e' realizzato sulla base di oltre 100mila dati raccolti "alla fonte" delle amministrazione comunali. (AGI) (AGI) - Roma, 29 nov. - Dunque un podio tutto settentrionale in fatto di citta' a migliore qualita' ambientale, e a far pendere la bilancia da una parte o dall'altra sono stati in particolare 26 indicatori, tra i quali spiccano la raccolta differenziata, il trasporto pubblico, la situazione relativa all'abusivismo edilizio, il verde urbano, lo smog, la disponibilita' di acqua potabile. lecco ha raggiunto il vertice della classifica grazie alle buone performance in piu' indicatori: e' infatti seconda a Verbania per la raccolta differenziata; alle spalle di Siena, Pavia e Rieti per la qualita' del trasporto pubblico; tra le prime dieci citta' per la quantita' di rifiuti prodotti, nel senso che ne produce poco, e per numero di automobili in circolazione (anche queste poche rispetto alal popolazioen residente); e' in 33ma e in 44ma posizione per l'estensione delle zone a traffico limitato e per la lunghezza dele piste ciclabili. In piu' a suo favore hanno giocato i diversi piazzamenti a meta' classifica, anche se deve lamentare un paio di scivoloni sul verde urbano e sula grandezza delle isole pedonali. Alla fine comunque Lecco prende l'Oscar di migliore citta' nel 2004. "Accomuna l'intero plotone delle prime - sottolinea Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - il fatto che siano tutte città medio-piccole, del centro-nord (Livorno e Pisa le piu' meridionali), con una tradizione di buona amministrazione e servizi pubblici abbastanza efficienti. Ma Ecosistema Urbano svela anche l'altra faccia della medaglia: lo stress delle grandi metropoli e l'impasse di quasi tutto il Sud. E' l'Italia di Torino e Napoli, di Milano e Palermo, delle costruzioni illegali, dei servizi mediocri, delle emergenze - quella dei rifiuti su tutte - degli allarmi smog, della carenza idrica. E' l'Italia di Reggio Calabria o Agrigento, ultime e con un rendimento ambientale che nel tempo e' sempre stato pessimo". Il centro urbano siciliano, ad esempio, non ha dati sulla qualita' dell'aria, non ha isole pedonali, non ha un'efficiente sistema di depurazione delle acque sporche, non ha un trasporto pubblico decente, non ha spazi verdi apprezzabili. In "compenso" ha tantissime case abusive (14 ogni 10mila abitanti quelle costruite nel solo 2003) che si spingono fin dentro l'area archeologica della Valle dei Templi, a ridosso dei monumenti greci dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'umanita'. E che dire di Reggio Calabria, che butta senza nessun filtro nei torrenti, nei fossi e nel mare l'85% dei suoi scarichi fognari, che puo' "vantare" un millimetro di pista ciclabile per abitante (ma Roma in questo non e' che possa esaltarsi, visto che si parla di 2 centimetri per abitante), che consuma piu' elettricita' della media nazionale o che ha una concentrazione di nitrati nell'acqua potabile di quattro volte superiore al tetto suggerito dall'Oms per la tutela della salute. L'insostenibilita' urbana abita poi in tanti altri centri dalle dimensioni metropolitane o di medie e piccole dimensioni: Nuoro, Frosinone, Catania, Trapani, Ragusa, Vibo Valentia, Messina, Imperia, Sassari, Palermo. Solo sei regioni piazzano capoluoghi ai primi 20 posti e sono le stesse sei regioni (eccezion fatta per la Liguria) che non compaiono affatto tra i 20 fanalini di coda. Lecco guida infatti una agguerrita compagine lombarda che vede altri due comuni tra i primi cinque (Mantova è terza, Pavia e' quinta) e altri tre nelle prime venti posizioni (Cremona, la reginetta del precedente Ecosistema Urbano e' sesta, Varese e' 11ma , Bergamo 13ma). En plein per i due capoluoghi del Trentino Alto Adige: a Trento va il posto d'onore, a Bolzano l'ottava piazza. La Toscana ne ha quattro tra le prime 20: Livorno e Pisa sono 7ma e 10ma, Siena e Arezzo 16ma e 19ma. L'Emilia Romagna realizza una doppietta con Ferrara quarta e Parma 15ma, come il Piemonte (Cuneo e' nona e Biella al 14mo), la Liguria (con La Spezia 18ma e Savona 20ma) e il Friuli Venezia Giulia con Trieste 12ma e Udine 17ma