Nessuno difende la nostra salute
da La Repubblica del 15.12.2004
15 December, 2004
PIERANGELA FIORANI Lodi, Pm 10 a 126, blocco del traffico a oltranza dalle 9 alle 18. Piacenza, Pm 10 a 95 targhe alterne il giovedì e blocco totale nel centro storico, fino a marzo. Blocco totale automatico dopo tre giorni di superamento della soglia. Torino, Pm 10 a 96, targhe alterne lunedì e martedì prossimi. Milano, Pm10 a 141 al Verziere, 212 a Juvara, 134 in via della Ferrera. E il traffico va. Così come si continua a circolare in tutta l´area che affida le sorti delle contromisure a smog e inquinamento al presidente della Regione Formigoni. Né di vedono decisioni autonome del sindaco Albertini, o proposte che vadano al di là della segnalazione dell´emergenza da parte delle opposizioni se si escludono i Verdi. Nessuno che difenda la nostra salute. Non si respira a Milano, ma anche il governatore in questi giorni è in apnea. I suoi tecnici gli hanno messo sul tavolo i dati dei veleni che avvolgono come in un grande fungo la città e lui non sa che pesci pigliare. Lontane ormai le dichiarazioni trionfalistiche del luglio scorso quando diceva: siamo stati così bravi a ridurre la mal aria negli ultimi anni che possiamo vantare risultati migliori della California. E chi ci pensa più adesso? Soprattutto, come andare a raccontarlo ora ai milanesi che da dieci giorni respirano polveri sottili ben al di sopra dei limiti consentiti e che si sentono dire dai medici di tenere i bambini e gli anziani in casa e di circolare con una mascherina per salvare i polmoni? Adesso i problemi sono altri. Lo smog incalza, ma non danno tregua neppure i negozianti che Formigoni non può scontentare a quattro mesi dalle elezioni. Se lo è lasciato scappare solo l´altro giorno Nicoli Cristiani con quel «Non si può fermare lo shopping», anche se ieri, in una agitata riunione, l´incauto assessore si è preso una bella strigliata dal suo capo per l´infelice uscita. Il presidente, che ben conosce l´arte della comunicazione, sa che la dichiarazione del suo assessore può fare danni quanto uno stop totale del traffico nell´ultima domenica di shopping natalizio. Il dilemma che lo tormenta in queste ore è: scontentare Sangalli e il partito dei negozianti o dispiacere al sempre più ampio e trasversale partito degli ambientalisti? Il problema è tale da far perdere il sonno e da costringere a consultare ora dopo ora i meteorologi come fossero aruspici che possono dire ciò che accadrà di qui a domenica. Una bava di vento? Un accenno di pioggia? Nelle stelle e nelle nuvole il responso non promette nulla di buono per il governatore che nella lunga e faticosa marcia verso la rielezione deve aggiungere anche questo grattacapo a quelli che già lo tormentano dentro il suo partito . La politica attendista sul fronte della lotta all´inquinamento rischia di tornare come un boomerang addosso al presidente. Le nuove leggi, che lasciano le mani più libere perché non vincolano più la Regione a fermare sempre e comunque il traffico dopo nove giorni di superamento dei limiti, rischiano di creare anche più problemi di prima a Formigoni e alla sua giunta. Dalle parti del Pirellone non si potranno più allargare le braccia davanti a chi reclama libertà di circolazione. Non si potrà più invocare la «dura lex sed lex». Bisogna decidere, ora più di prima. Eppure doveva aspettarselo il presidente della Lombardia quando a luglio, mentre proponeva cifre secondo lui così ottimistiche su anidride carbonica, benzene, biossido di azoto e biossido di zolfo, vedeva i dati del Pm10, le polveri killer, sempre e comunque alte. Doveva aspettarsi che l´inverno avrebbe portato valori ben peggiori. Ha giocato invece d´azzardo. E per lui ora è venuto il momento di scoprirsi.