\"Via le auto dal centro altrimenti soffocherete\"
Gianni Silvestrini, Kyoto club: situazione gravissima, il sindaco deve intervenire
15 December, 2004
LAURA ASNAGHI Professor Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, cosa propone per fronteggiare l´emergenza inquinamento a Milano? «Ci vogliono misure radicali. Qui la situazione è molto critica, bisogna reagire». Come? «Faccio appello al sindaco di Milano. Trovi il coraggio di portare avanti la proposta che avanzò nel maggio del 2001. Tre anni fa lanciò l´idea, eccellente, di far pagare un ticket di ingresso a chi voleva andare in centro con l´auto. Era sulla strada buona. Perché s´è fermato? So bene che ci sono stati scontri politici. Ma qui è in gioco la salute dei milanesi». Scusi professore, ma far pagare un ticket basta ad abbattere le polveri sottili? «È una misura molto efficace. A Londra, dove il provvedimento è in vigore dal febbraio 2003, i risultati sono buoni. Le polveri sono scese del 12 per cento, la congestione del traffico si è ridotta del 30 per cento e il flusso di auto verso il centro cittadino del 18 per cento. Meglio di così non poteva andare». Ma è tutta colpa del traffico se l´aria, dopo cinque giorni di allerta, è più inquinata che mai? «Sì, la gente deve sapere che sul banco degli imputati c´è il traffico, sempre più congestionato, e dunque le macchine. I motori diesel, immatricolati prima del ´93, sono responsabili di questi danni per un buon 50 per cento, seguono, per il 12 per cento, i motorini, e per un altro 10 per cento, le auto non catalizzate». Di colpe da imputare al riscaldamento non ce ne sono? «Sì, ma in misura ridotta rispetto all´inquinamento prodotto dalle auto. Il passaggio dal gasolio al metano è servito ad abbattere le emissioni tossiche». Milano e Roma hanno gli stessi problemi di traffico, eppure nella capitale lo smog non è così elevato. «Certo, perché Milano ha la sfortuna di essere sprofondata nella pianura padana, con la storica cappa che favorisce il ristagno dell´inquinamento. Mentre Roma con il vento ponentino ha l´aria più pulita». Professore, ma allora visto che la situazione è grave, non è meglio bloccare il traffico? «In centro andrebbe bloccato subito. E di domenica tutti a piedi. Tra l´altro, fermare le auto ha un alto valore educativo. Serve a far capire a tutti che l´aria di Milano fa male ai polmoni, che bisogna cambiare abitudini». Quali in particolare? «Lo slogan \"meno auto più mezzi pubblici\" è sempre valido. E quando parlo di auto mi riferisco a quelle private con un solo passeggero a bordo. È uno spreco intollerabile. Meglio il \"car sharing\", lanciato da Legambiente, con la possibilità di usare l´auto in condivisione con altri». Altre soluzioni? «C´è tutto il settore del trasporto merci in città con mezzi che ammorbano l´aria in maniera pesante. Le alternative ci sono, adottiamole. I mezzi elettrici o alimentali a gpl, sono in commercio. Non ci sono più scuse per non adottarli». Certo, però costano molto di più. «Vero, ma Milano se vuol far respirare meglio i suoi cittadini, deve darsi una mossa. Il centro era stato chiuso al traffico e poi è stato riaperto. Le piste ciclabili restano poche. I mezzi pubblici, come tram e bus, \"annegano\" nel traffico. Di domenica non si bloccano le auto perché c´è lo shopping natalizio. E intanto l´aria si satura di polveri sottili». Quindi, Milano deve fare come Londra e imporre una tassa a chi vuole andare in centro con l´auto? «È un ottimo deterrente. Parliamone. E poi, comunque, una soluzione va trovata. Il Kyoto Club, formato da associazione ambientaliste, imprese ed enti pubblici, è nato proprio con lo scopo di stimolare iniziative a salvaguardia dell´ambiente e del clima». Però Milano è già ridotta a una camera a gas. «E proprio per questo che occorrono iniziative coraggiose e tempestive. Le polveri sottili viaggiano veloci e gli amministratori lo sanno bene».