Il rapporto sul 2004: situazione «devastante» per il Bel Paese
Italia maglia nera per la politica ambientale. Duro atto d'accusa del Wwf al governo: violazioni su clima, parchi, rifiuti, carburanti e condoni edilizi
27 December, 2004
ROMA - Se fosse una pena, l'Italia sarebbe condannata all'ergastolo. E' un bilancio totalmente negativo e accusatorio quello emerge dal dossier del Wwf intitolato «la politica ambientale del governo Berlusconi - Bilancio 2004», presentato a Roma, e che richiama tra l'altro, ben 28 procedure d'infrazione aperte dalla Comunità europea per violazione o mancato recepimento delle direttive comunitarie in tema «verde». «Nessun paese ha collezionato tante condanne in poco tempo - dichiara Gianfranco Amendola, magistrato e Consigliere nazionale Wwf - Siamo anche recidivi perché facciamo leggi in contrasto con le sentenze che giá ci hanno condannato. È cosi che l'Italia vuole stare in Europa?». LA MAGLIA NERA - Si è verificato, secondo il Wwf, un grave scollamento dalla legislazione europea, che riguardano tutti i principali temi ambientali: «i pilastri della salvaguardia ambientale» minati alla base. In particolare per il settore dei rifiuti, il mancato recepimento della «Direttiva acque» e della «Direttiva carburanti» che inasprisce le disposizioni del '98 sui limiti di zolfo. Violazioni anche sulle direttive sull'inquinamento atmosferico. VOLTAFACCIA SU KYOTO - Quanto al clima, il Wwf denuncia inoltre «l'assoluta incoerenza delle politiche energetiche con l'obiettivo di riduzione fissato dal Protocollo di Kyoto e il voltafaccia italiano sulla sua applicazione». L'Italia continua infatti ad aumentare le sue emissioni di gas serra, come confermato anche dal fatto che nel 2003 le emissioni di CO2 sono state di oltre il 9% superiori (qualcuno dice il 12%) a quelle del 1990, allontanandosi dall'obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto di una riduzione del 6,5%. IL PAESE DEI CONDONI - Un'altra questione calda, è il condono edilizio. Infatti, si legge nel rapporto dell'associazione ambientalista, quando la Corte costituzionale ha legittimato il condono edilizio, il terzo in meno di vent'anni, per gli abusi compiuti fino al 31 marzo 2003, ha innescato «un meccanismo micidiale per la devastazione del territorio». Sotto accusa anche la sanatoria paesaggistica introdotta nella Legge Delega sull'ambiente che permette di estinguere i reati di violazione dei vincoli paesaggistici commessi entro il 30 settembre 2004. Altri temi toccati dal rapporto sono: i parchi, le gestione delle opere pubbliche, la difesa della biodiversità, il commercio di animali. Opere strategiche ancora «virtuali», perché gestiti senza una corretta pianificazione, e la mancanza di fondi per perfezionare i progetti, sono i problemi cronici della politiche ambientali italiane. CRITICHE AL GOVERNO - «Il 2004 è stato caratterizzato da provvedimenti estremamente negativi che avranno gravi ripercussioni sull'ambiente, culminati con la Legge Delega in Materia ambientale appena approvata - sottolinea Gaetano Benedetto, Direttore Aggiunto Wwf - Il Governo Berlusconi conferma un'impostazione della tutela dell'ambiente tutta asservita all'economia. E intanto assistiamo attoniti ad una ripresa di costruzioni e trasformazioni territoriali che, aggiunte a sanatorie, condoni, concessioni demaniali e opere pubbliche dalla discutibile utilità, stanno cambiando i connotati del Bel Paese.»