INTERVENTO - E se lasciassimo circolare solo gli euro 4?
A proposito degli scenari Arpa di Firenze - di Maurizio Da Re
28 December, 2004
NEL 2005 CITTA' FUORILEGGE PER LE POLVERI FINI di Maurizio Da Re - Legambiente Toscana Roma ha superato per 132 giorni, Milano per 115, Firenze per 80: sono solo alcuni dati del 2003 e ripresi dalla stampa sul livello di inquinamento atmosferico in alcune città italiane, dove è stata oltrepassata la soglia massima di PM10 consentita dalla normativa italiana e dalla direttiva europea antismog. Ed è facilmente prevedibile che nel 2004 i dati sulle giornate di superamento non saranno poi molto diversi da quelli dell'anno precedente. E nel 2005 cosa succederà? Dal prossimo primo gennaio tutti i Comuni italiani dovranno obbligatoriamente rispettare la normativa europea sulle polveri fini nell'aria. Dall'anno nuovo, le polveri fini, capaci di provocare danni gravi alla salute, non dovranno superare i 50 mg/metro cubo di media giornaliera per più di 35 giorni l'anno e il valore medio di 40 mg/metro cubo l'anno. Nessuna grande città italiana riuscirà a rientrare nei limiti stabiliti dalla normativa europea, se non verranno prese misure adeguate. Occorrerebbero infatti interventi molto più efficaci di quelle adottati finora o di quelli già programmati per i prossimi mesi e non basterà certo qualche giorno di divieto o una domenica ecologica in più a risolvere la questione. Può essere utile conoscere un recentissimo breve rapporto dell'Arpa di Firenze che ha messo a confronto varie misure antismog, stimandone gli effetti, la riduzione del traffico e delle polveri fini nell'aria, considerando i fattori di emissione, il parco circolante e le percorrenze dei veicoli. E' risultato che i due provvedimenti più realistici, che possono garantire più efficacia e maggiore riduzione delle emissioni di Pm10, sono quelli che, oltre al divieto della circolazione ai vecchi diesel (auto e merci) e non catalizzati (auto e ciclomotori), prevedono, nel primo caso, l'aggiunta della limitazione alle auto euro1, benzina e diesel, con la riduzione stimata del 28% delle emssioni di Pm10 e del 25% del traffico, mentre, nel secondo caso, viene prevista l'aggiunta del divieto a tutte le auto diesel, euro1, euro2, euro3, con la riduzione stimata del 45% delle emssioni di Pm10 e del 33% del traffico. Quindi, per avere risultati significativi nella riduzione delle emissioni di polveri fini, bisognerebbe puntare a divieti di circolazione, estesi per territorio e progressivi nei giorni, per i veicoli ritenuti maggiori produttori di Pm10, cioè i diesel, auto come merci, vecchi (immatricolati prima del '93-'94 ), e i mezzi a benzina non catalizzati, auto e ciclomotori, aggiungendo il divieto alle auto euro1, benzina e diesel, oppure, in alternativa, tutte le auto diesel, euro1,euro2 ed euro3, cioè quelle attualmente in vendita. In parallelo ai divieti si dovrebbe procedere a un ricambio accellerato del parco inquinante, in attesa del futuro a idrogeno, con veicoli a basse o zero emissioni: dai ciclomotori ai furgoni e bus elettrici, dai veicoli a gas ai ciclomotori euro 2 a quattro tempi, dalle auto a benzina euro 4 alle auto ibride, limitando il più possibile la diffusione di nuovi veicoli diesel. Ovviamente sarebbero indispensabili notevoli risorse e altre iniziative per favorire il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile, mentre interventi come car sharing, piste ciclabili, road pricing dovrebbero diventare priorità nelle politica di mobilità urbana, per ridurre l'uso dei mezzi privati, specie se inquinanti. E' una utopia o sono interventi che potrebbero diventare una necessità nella speranza di rientrare nei nuovi limiti previsti dall'Unione Europea? Una cosa è certa: il rischio degli amministratori. I sindaci sanno che rischiano grosso: anche se la norma non prevede sanzioni specifiche, qualche comitato di citadini o associazione ambientalista può ricorrere a qualche giudice scrupoloso che potrebbe contestare loro i limiti massimi stabiliti per legge e qualche reato specifico, come lesioni colpose. La stessa Unione Europea avrà il diritto di attuare una procedura di infrazione con la 'messa in mora' dello Stato, con la condanna, la procedura di infrazione, con il pagamento di una multa.