Il grido di rabbia dei milanesi \"Smog, non si perda altro tempo\"
Polmoni a pezzi e nervi tesi: in questa città non si respira più, ognuno faccia la sua parte - da La Repubblica del 14.01.2005
14 January, 2005
Allegra: \"Se la gente vedesse come vedo io l´inquinamento chiederebbe ben altro che un blocco\" Pupi Solari: \"Facciamo tutti qualcosa in più\" Fiorucci: è arrivata l´ora delle auto elettriche LAURA ASNAGHI Elisabetta Sgarbi, editor della casa editrice Bompiani, non è una fanatica dell´auto: «Il vero lusso a Milano è poter girare in taxi o con i tram - ammette - ma oramai le strade di questa città sono diventate invivibili, si respira malissimo. E l´inquinamento si sa, ammazza le persone. Forse è arrivato il momento di fare scelte più radicali». Domenica il traffico si ferma, ma i negozi restano aperti per il rito dei saldi, appuntamento che coincide con l´inizio delle sfilate della moda uomo. «Problemi? Nessuno, anzi siamo felici di questo provvedimento» dice Mario Boselli, il presidente della Camera della moda. E aggiunge: «però fermare le auto solo la domenica è un po´ poco. Da quando Londra ha imposto ticket salatissimi per l´ingresso al centro, un sacco di gente ha smesso di usare la macchina. Insomma, i modi per convincere la gente a usare di più tram e metrò, ci sono. Basterebbe adottarli». Domenica si accendono i riflettori sulle passerelle della moda e non tutti sono contenti del blocco. «Ci rendono la vita impossibile - sbotta Michele Principessa di una delle più note agenzie per modelli - mi domando come potremo lavorare. Come faranno i driver a portare in tempo i modelli a tutte le sfilate? Mi auguro solo che il Comune ci fornisca i pass». Ma a chi si agita e se la prende con il blocco del traffico, il professor Luigi Allegra, pneumologo di fama, dice: «Se la gente vedesse, come vedo io tutti i giorni, come l´inquinamento riduce i polmoni, chiederebbe ben altro che il blocco domenicale». Però i politici temono le misure più drastiche, che risultato spesso impopolari. «Io sono violentemente a favore di leggi che limitino il traffico - spiega Elio Fiorucci, stilista e imprenditore - da tempo si parla di auto elettriche ma in giro non se ne vedono. E l´unica politica che trionfa è quella dei prepotenti, di chi si ostina a muoversi in auto, anche per andare a prendere le sigarette. Il traffico inquina, fa male. Troviamo una cura. Ma, per cortesia, non perdiamo altro tempo». Tra i più fieri avversari del blocco del traffico ci sono parecchi commercianti. «Sarà. Ma io che ho negozio in piazza Prealpi benedico le domeniche a piedi, soprattutto quando ci sono i saldi - di Ivo Stolfo - con le auto ferme meno gente va in centro e per i negozianti di quartiere c´è qualche possibilità in più di guadagno». E i ristoratori cosa ne pensano di ricette antitraffico più corpose? «Chi fa da mangiare bene, non ci perde nulla, i clienti arrivano sempre - dice Stefania Moroni di \"Aimo e Nadia\" uno dei ristoranti più celebrati di Milano - la verità è che la gente andrebbe educata all´uso dei mezzi pubblici. A Milano, c´è il Radiobus ma pochi lo usano. Forse, un po´ più di pubblicità non guasterebbe». «Vero, ma non dobbiamo aspettare che siano i politici a fare sempre il primo passo. La gente deve imparare a reagire, a cambiare con una certa prontezza» spiega Pupi Solari, proprietaria di una delle boutique più chic di Milano, che ha lasciato il centro per insediarsi, ormai da parecchi anni, in piazza Tommaseo. «Io, lo ammetto, odio le macchine e non guido. Ma ai fanatici dell´auto dico \"cari, signori, il tempo è scaduto, abbiamo i polmoni a pezzi e i nervi tesi. Cosa aspettiamo a fare qualcosa di buono per Milano e per tutti noi?». Elisabetta Sgarbi un´idea ce l´ha: «Spesso la gente non sa esattamente cosa sono le polveri sottili. Forse per il fatto che sono \"fini\", non se le immagina come un nemico cattivo. Bene, a quelli che non hanno ancora chiara la sensazione del pericolo che stiamo correndo suggerisco di passare un dito su un´auto parcheggiata. Quella polvere impalpabile e scura va giù dritta nei nostri polmoni e lentamente li distrugge. Ecco cosa sta dietro il Pm10, formula estranea a molti, ma che andrebbe spiegata con spot semplici, efficaci e allarmistici quanto basta».