Albertini: \"Non sono di manica larga uso il buonsenso come Veltroni\"
Il sindaco: domenica non si potevano fermare tifosi e modaioli, nessuno però ha fatto il furbo - da La Repubblica del 18.01.2005
18 January, 2005
Ma i ritmi di Milano non consentono blocchi nei giorni feriali. Va potenziato il trasporto pubblico PAOLO BERIZZI Sindaco Albertini, con il blocco di ieri avete ridotto le polveri sottili ma non avete spento le polemiche. «Le rispondo con una domanda: lo scopo del blocco era ridurre le polveri o le polemiche?». Le polveri. Magari usando il massimo del buon senso sulle deroghe. «Perché, secondo lei non lo abbiamo fatto?». Forse coi permessi siete stati un po´ di manica larga. «Come accaduto in passato il Comune ha applicato l´ordinanza della Regione. Domenica abbiamo introdotto alcune eccezioni imposte, appunto, dal buon senso». La decisione di escludere dal blocco gli 80 mila tifosi di San Siro ha scatenato le proteste dei cittadini: via libera ai tifosi e ai \"modaioli\" che hanno partecipato alle sfilate, e multe a chi andava a trovare un parente in ospedale. «La moda Milano è un polo di eccellenza non solo per la città ma per l´intero Paese. Abbiamo concesso delle deroghe soltanto agli allestitori degli stand, per i quali sarebbe stato impensabile fare affidamento solo sul trasporto pubblico. Gli altri, modelle, sarte, pubblico e altro personale non hanno fruito di alcuna agevolazione». E i tifosi di Milan-Udinese? «Sarebbe stato buon senso bloccare per oltre un´ora 80 mila persone dentro lo stadio? Era una buona soluzione riversare di colpo questa massa di gente sui mezzi pubblici? Del resto proprio l´ordinanza regionale aveva aperto la finestra dalle 12 alle 15 per consentire ai tifosi di raggiungere lo stadio con l´auto. Noi dovevamo farli defluire senza ulteriori problemi. I vigili hanno elevato 946 contravvenzioni ad altrettanti automobilisti non perché andavano in ospedale a trovare i parenti ma perché violavano l´ordinanza». È stata una scelta concordata con Veltroni quella di non appiedare i tifosi? «Nulla di concordato. Abbiamo agito con il buon senso, che è comune a entrambi». Molti cittadini hanno chiesto e ottenuto l´esenzione per problemi personali. Tra chi aveva veramente bisogno del pass, non è difficile immaginare si siano infilati anche i furbi. «Lei pensa male, e può darsi che abbia ragione. Ma la polizia locale non ha rilevato abusi. La concessione di deroghe è avvenuta in base ai requisiti previsti dall´ordinanza». Il suo vice, De Corato, ha ribadito che i blocchi non risolvono il problema inquinamento. Il vero problema, ha detto, sono le caldaie non ancora metanizzate. «In inverno le emissioni nocive delle caldaie incidono per il 40% sull´inquinamento atmosferico. De Corato fa bene a sottolineare l´impegno del Comune: abbiamo convinto la Regione a mettere al bando gli olii combustibili e il carbone. Oggi il 71 per cento degli edifici comunali è riscaldato a metano. Il problema sono i 18mila impianti condominiali a gasolio. Regione e Ministero dell´Ambiente offrono contributi pari a oltre 10 milioni di euro per la metanizzazione. Invito i condomini a utilizzarli. Anche questo è senso civico». Lei in passato ha sottolineato l´inutilità dei blocchi a Milano, spiegando che limitare il traffico serve solo a rompere le scatole alla gente che lavora. La accusano di essere un sindaco antiambientalista. «La prendo come una battuta. Come antiambientalista, a 32 anni dalla delibera del Sindaco Aniasi, ho realizzato tre depuratori e costruito il termovalorizzatore Silla 2, che brucia i rifiuti e fornisce energia elettrica per 250mila milanesi e calore a 50.000 famiglie. E secondo Legambiente siamo solo al 16° posto tra le città italiane più inquinate». Giovedì si parte con le targhe alterne. Approva il provvedimento deciso dalla Regione o è scettico come lo scorso anno? «Le targhe alterne sono incompatibili con i ritmi di Milano. La strada da percorrere è un´altra: limitare il traffico dei mezzi più inquinanti e potenziare il trasporto pubblico. Oggi, grazie ai nostri sforzi, l´inquinamento prodotto dal trasporto pubblico è pari a solo il 6 % del totale. Più del 50% della flotta è mossa elettricamente».