LUCA RASTELLO MILANO - «Prendiamola da lontano: che razza di invenzione è la ruota? In natura non c\' è: c\' è scivolamento, caduta, passaggio abusivo, ma niente ruote. Lei ha mai visto una quaglia 4x4?». Beppe ha idee chiare su come evitare alle metropoli il collasso da smog: «L\' ideologia della ruota è morta. Insieme a tutta la civiltà tecnologica che ha creato, dominata da petrolieri piromani, felici ogni volta che si brucia qualcosa». Non la prende un po\' troppo \"da lontano\"? «No. Il punto è pensare in termini di mobilità e non di mobilità in auto. Si può: a Curitiba, in Brasile, per esempio, il sindaco Jaime Lerner ha pri vilegiato metrò esterni leggeri, tunnel dove passano solo gli autobus, piste ciclabili. A Londra una legge impegna chi vuol costruire a non realizzare parcheggi per scoraggiare l\' uso dell\' auto». Si può fare da noi? «Mah, qui la gara è a concentrare commercio, divertimenti, servizi in zone assediate da auto e megaparcheggi. Magari sotterranei, così la gente non li usa per paura di trovarci dentro un pazzo con lo spadone che ti fa a fettine». Sta parlando di cambiare mentalità? «Percezione, direi: oggi chi fuma è guardato come un fesso, quando vedremo sopracciglia alzate al passaggio di un Suv, avremo fatto un salto in avanti. La realtà cambia quando si cambia la percezione». E nell\' attesa è possibile cambiare l\' auto? «è già cambiata: mi fa ridere Albertini che inaugura il distributore a idrogeno. Io la macchina a idrogeno ce l\' ho dal ‘93. Certo, se chiamiamo city car un arnese che fa 12 km con un litro, pesa una tonnellata, sposta cento chili di umano a una media di 15 km l\' ora e spreca il 90% dell\' en ergia che produce». Blocchi del traffico e targhe alterne servono? «A patto che non distraggano dal punto fondamentale: è la ruota che è un pacco».