Nel fortino dei \"controllori\" \"Il blocco serve, ma non basta\"
Sorpresa (parziale) alla centrale dell´Arpa: malgrado le limitazioni crescono le micropolveri - da La Repubblica del 27.01.2005
27 January, 2005
E nel 2004 si è superato il limite consentito per ben 173 giorni GUIDO ANDRUETTO Sono passate da poco le 13 di ieri, quando il cervellone elettronico dell´Arpa di Torino ? collocato in un ufficio di corso Unione Sovietica 216 ? comincia a masticare lentamente il suo panino imbottito di rilevazioni sulla qualità dell´aria in città. Le prime arrivano dalla centralina di via della Consolata e riportano la concentrazione di Pm10, le dannose polveri sottili che si dovrebbero quantomeno ridurre nei giorni di limitazione al traffico. Il computer però non sembra confermare questa ipotesi. Anzi, il grafico che alla fine salta fuori è, in apparenza, assolutamente paradossale. Confrontando i dati della mattina precedente - un martedì di normale circolazione - con quelli registrati ieri durante il blocco per le auto con targhe dispari, sembra che il provvedimento restrittivo non abbia prodotto effetti positivi. Fra le 8.30 e le 13 di ieri, infatti, i picchi toccati dal Pm10 risultano superiori a quelli dal giorno prima. Alle 10 di martedì la polvere sottile aveva raggiunto una concentrazione di 46 microgrammi al metro cubo - la soglia massima tollerata è 50 - mentre ieri, alla stessa ora, il valore indicato era 100. Decisamente oltre il limite. Ma c´è una spiegazione. «Il fattore determinante - assicura il dottor Mauro Grosa, responsabile per l´Arpa dell´area \"qualità dell´aria\" - è rappresentato dalle condizioni meteorologiche. Se tira vento o piove, per esempio, gli inquinanti vengono agevolmente dispersi, mentre in una giornata di sole e senza vento la concentrazione di polveri sottili aumenta con altrettanta facilità». In altre parole, se non ci fosse stato il blocco, ieri si sarebbero registrati picchi ancora più alti. «Sì, il problema è che comunque si è andati oltre una certa soglia, nonostante le targhe alterne. Di fatto, la comparazione fra un giorno e l´altro non ci aiuta molto a capire se un provvedimento sia utile o meno. Solo sulla lunga distanza, in questo caso intorno alla fine di aprile, potremo avere un quadro preciso e valutare l´impatto sull´ambiente e sull´aria». I dati relativi al 2004 invece parlano chiaro: in città, per ben 173 giorni si è superato il livello «consentito» di Pm10, mentre la legge fissa a 35 il limite massimo di sforamenti giornalieri. «Una situazione critica - continua Grosa - che cerchiamo di monitorare costantemente. Oltre alla centralina di via della Consolata, ci sono altri tre punti di rilevamento in via Gaidano, a Mirafiori, in via Reiss Romoli e in piazza Rivoli. Fra una quindicina di giorni, poi, ne installeremo una quinta nei pressi del Parco Di Vittorio al Lingotto». Le centraline funzionano tutte come filtri: trattengono gli inquinanti, li analizzano e trasmettono le cattive notizie al cervellone elettronico. Che quasi mai le digerisce.