Emergenza smog Torino fuorilegge
Oggi verrà raggiunto il traguardo fissato da Bruxelles dei 35 giorni in un anno nel corso dei quali è stato superato il limite di micropolveri inquinanti nell’aria - da LA Stampa del 08.02.2005
08 February, 2005
LA VIOLAZIONE DELLA DIRETTIVA UE NON PREVEDE PERÒ SANZIONI E DOMANI E GIOVEDÌ TORNANO LE TARGHE ALTERNE Alessandro Mondo L’emergenza smog conquista un nuovo, sconfortante primato. Ieri Torino ha registrato il 34° giorno di sforamento delle polveri sottili (Pm10) dall’inizio del 2005 (il 35° è previsto oggi); la direttiva europea del ‘99, quella che fissa nuovi limiti per l’inquinamento urbano, prevede un margine di 35 superamenti giornalieri nell’arco dell’anno. Significa che il capoluogo - in linea con le altre grandi città italiane - si è giocato in poco più di un mese il «bonus» previsto da Bruxelles per l’intero 2005. Da quest’anno la densità di polveri sottili nell’aria non può superare i 50 microgrammi per metro cubo d’aria. E adesso? E’ quel che si chiedono un po’ tutti, a Torino e non solo, consapevoli che le targhe alterne - confermate anche per questa settimana (domani circolano le dispari; giovedì 10 tocca alle pari) - sono una goccia nel mare. Sulla situazione, fra l’altro, pesa l’incertezza legata alle ricadute della direttiva Ue. La norma comunitaria non prevede contromisure e sanzioni dirette, delegando la questione agli Stati membri. Come se non bastasse, in Italia subentra la competenza delle Regioni: molte delle quali, è il caso del Piemonte, hanno delegato a loro volta la materia alle Province. In compenso i sindaci, preoccupati dall’eventualità di essere denunciati per inadempienza, chiedono a gran voce l’intervento del ministero dell’Ambiente per evitare di scontare una situazione che va al di là delle loro possibilità. Da parte sua, il Governo sta pensando di uscire dal vicolo cieco con un «decreto-tampone». Tra le ipotesi, quella di innalzare il numero dei giorni in cui è possibile sforare i limiti della direttiva: ammesso e non concesso che Bruxelles stia al gioco. Insomma, se non è il caos poco ci manca. Nessuno sa come regolarsi una volta raggiunta la soglia fatidica del 35° giorno di sforamenti. Il sindaco ha già fatto sapere che ritiene irrealizzabile l’ipotesi di «congelare» il traffico in città. «Abbiamo già fatto quello che era nelle nostre possibilità», commenta Dario Ortolano, assessore comunale all’Ambiente. Stesso clima a Palazzo Cisterna, dove ieri sera è stato convocato un vertice di maggioranza per fare il punto sui provvedimenti anti-smog. «E’ un problema nazionale - spiega l’assessore Dorino Piras (Qualità dell’aria) -. Nè i Comuni nè le Province possono essere lasciati soli. Per questo solleciteremo un incontro con l’Unione Province Italiane e con il Ministero». Nel frattempo Silvio Viale, per i Radicali, chiede alla Provincia «di prendere atto dell\'inutile iniquità delle targhe alterne», mentre l’ex-assessore comunale all’Ambiente Paolo Hutter rilancia l’appello per reintrodurre le domeniche a piedi il 13 e il 20 febbraio.Tra i firmatari: Gustavo Zagrebelsky, Vanna Lorenzoni, Laura Firpo, Giorgio Balmas, Diego Novelli, Nicola Tranfaglia, Gianni Vattimo. PAOLO HUTTER - \"Non è abbastanza\" Sullo smog si può e si deve fare di più. Parola di Paolo Hutter, ex-assessore all’Ambiente: «Bisognava partire ad ottobre. Nè la Ztl Ambientale, limitata ad una parte della città, è significativa. Servono nuovi provvedimenti: come l’allargamento della Ztl e lo stop ai catalizzati più vecchi. A proposito: che fine hanno fatto le domeniche a piedi?». DARIO ORTOLANO - \"Facciamo il possibile\" Torino sarà anche fuorilegge rispetto alla direttiva Ue ma il Comune non ha nulla da rimproverarsi. «Non siamo rimasti con le mani in mano - spiega l’assessore Ortolano -. Da inizio anno abbiamo reso operativi provvedimenti come la Ztl Ambientale per i mezzi non catalizzati e le targhe alterne. Stiamo anche preparando il calendario delle domeniche ecologiche per il 2005».